Due intese per l’accesso dei detenuti al mondo del lavoro

Alessandra Nardini, assessora Regione Toscana (foto gonews.it)

Due intese per tra pubbliche amministrazioni in tema di formazione con l'obiettivo di inserire o reinserire nel mondo del lavoro le persone maggiorenni detenute negli Istituti Penali presenti in Toscana e i giovani detenuti degli Istituti penali minorili. Per concretizzare gli impegni previsti dai due accordi nelle prossime settimane è prevista la pubblicazione di altrettanti avvisi, di carattere sperimentale, finanziati con oltre 3 milioni di euro derivanti dal Fse+ 2021-27, per realizzare percorsi formativi.Sono i due accordi sottoscritti questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Giani, assieme alle assessore Alessandra Nardini e Serena Spinelli, e dai rappresentanti delle amministrazioni cofirmatarie: l’Agenzia regionale toscana per l’impiego (Arti), l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana, la Rete toscana dei centri provinciali di istruzione per gli adulti, cui si affiancano, per gli adulti, il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria Toscana-Umbria (PRAP), e, per gli utenti della giustizia minorile, il Centro per la giustizia minorile per la Toscana e l’Umbria (CGM).La firma è giunta al termine di un convegno sulle attività in corso e le prospettive future dell'impegno della Regione sul tema dell’inclusione socio – lavorativa dei detenuti, realizzato nell’ambito di "Milia" (Modelli di Intervento per il Lavoro e l’Inclusione Attiva delle persone in esecuzione penale), progetto finanziato dal Ministero della Giustizia nell'ambito del Pon Inclusione 2014-2020, incentrato soprattutto sul lavoro agricolo, che ha coinvolto in primo luogo le strutture detentive di Gorgona e Pianosa.Al convegno hanno partecipato esperti, docenti universitari, rappresentanti istituzionali, dirigenti dell’Amministrazione penitenziaria e delle sue articolazioni regionali. Per il Prap (Provveditorato regionale per l’Amministrazione penitenziaria) di Toscana e Liguria era presente il provveditore Pierpaolo D'Andria.Prima della firma dei due accordi, il convegno è stata l’occasione per presentare alcuni dati provvisori di "Milia", che, nato con l’obiettivo di creare un sistema integrato ed innovativo di sviluppo per l’inclusione lavorativa e sociale dei detenuti, si concluderà il prossimo giugno.Grazie alla collaborazione delle Direzioni carcerarie di Gorgona e Porto Azzurro il progetto ha coinvolto 145 detenuti in oltre 800 ore in attività di orientamento e profilazione; successivamente circa 220 detenuti, afferenti alle Case di Reclusione di Gorgona, Porto Azzurro, Pianosa e Livorno, hanno potuto partecipare a 390 ore di formazione obbligatoria per l’acquisizione di competenze trasversali e per il rilascio di patentini. Finora sono state realizzate attività di formazione di base rivolte al conseguimento del tesserino Haccp, del patentino per macchine agricole e dell’acquisizione di competenze.“Il principio costituzionale della funzione rieducativa della detenzione e dell’esecuzione della pena è sacrosanto e a quel principio la Toscana vuole tenere fede, a cominciare dal lavoro, che è il principale strumento per contrastare da un lato condizioni di povertà dall’altro i rischi di recidiva”, ha spiegato questa mattina il Presidente Giani, presentando alla stampa i due accordi. “Con gli accordi che firmiamo oggi - ha aggiunto - vogliamo dare il nostro contributo a rendere effettivo anche per le persone detenute il principio dell’apprendimento permanente lungo tutto l’arco della vita.  L’acquisizione di conoscenze, capacità, competenze faciliterà l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel periodo successivo allo stato di detenzione, garantendo a chi parteciperà a questi percorsi formativi una effettiva integrazione sociale".“In questi ultimi anni – ha osservato l’assessora Nardini, in apertura del convegno – la Regione ha messo in campo vari percorsi formativi per l’inserimento o il reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro. Crediamo fermamente, come ci dice la nostra Costituzione, che il lavoro sia un diritto. Il lavoro è dignità. Nessuno, nessuna, deve esserne escluso. Oggi rafforziamo il nostro impegno in questa direzione, insieme agli altri attori istituzionali definiamo una cornice dentro la quale si svilupperanno i vari interventi e concretizziamo questo impegno attraverso un finanziamento importante, oltre 3 milioni di euro complessivamente. Si tratta delle prime tra le misure che attiviamo con il nuovo settannato del Fondo Sociale Europeo 2021-2027. "Vogliamo mettere in campo interventi formativi diversificati, flessibili e personalizzati, attraverso metodologie didattiche capaci di valorizzare ogni singola persona", ha proseguito Nardini, che ha concluso: "Favorire l'inserimento o il reinserimento lavorativo significa anche combattere povertà e rischio di recidiva".

“Come Regione vogliamo continuare a fare la nostra parte rispetto alle tematiche del carcere e ai diritti delle persone detenute, o in esecuzione penale esterna, così come di coloro che sono in prossimità di concludere il periodo di pena e si apprestano quindi a rientrare nella società esterna”, ha dichiarato l’assessora Serena Spinelli. “Questo ha aggiunto - significa favorire, dentro e fuori dagli istituti di pena, attività di rete che coinvolgano le istituzioni, i servizi territoriali, le realtà del terzo settore, per attivare percorsi volti a favorire il reinserimento sociale. Di recente abbiamo fatto partire una serie di progetti territoriali per l’attivazione di sportelli in carcere e di un servizio-ponte con i servizi sociali territoriali. In questo caso parliamo di un progetto che riguarda un altro tassello centrale per il reinserimento sociale, affinché una persona possa tornare ad essere parte integrante della società e realizzare un nuovo progetto di vita, che è quello della formazione e dell’inclusione lavorativa". "A tenere tutto insieme - ha concluso Spinelli - è appunto l’obiettivo di attivare ponti concreti tra interno ed esterno, nel rispetto della finalità rieducativa della pena, per la riduzione della recidiva e per i diritti di tutti”.Gli avvisi di prossima pubblicazioneL’avviso per percorsi formativi destinati agli adulti ha una dotazione di 2 milioni e 126mila euro. Potranno essere presentati progetti formativi negli istituti penitenziari di Arezzo, Firenze Sollicciano, Firenze Mario Gozzini, Grosseto, Livorno, Gorgona, Lucca, Massa, Massa Marittima, Pisa, Pistoia, Porto Azzurro, Prato, San Gimignano, Siena e Volterra. Saranno finanziabili 65 percorsi formativi di gruppo, in numerosi settori: dalla ristorazione all’edilizia, all’agricoltura, alla pelletteria, al tessile abbigliamento, agli impianti elettrici. Saranno percorsi relativamente brevi, con una durata compresa tra 110 ore e 264 ore, comprensiva dello stage. Rilasceranno un certificato di competenze riferite a una o più aree di attività (ADA) relative alle figure professionali del livello di complessità di Addetto presenti nel Repertorio regionale delle figure professionali (Rrfp). E’ poi previsto il rilascio in alcuni casi dell’attestato di qualifica per estetista o acconciatore così come l’attestato di frequenza di percorsi di formazione obbligatoria.

Il bando per la formazione di minori potrà contare su 1 milione di euro circa. Riguarderà gli istituti di Firenze (maschile) e Pontremoli (femminile). I percorsi sono finanziabili nei settori della ristorazione, agricoltura, carpenteria, distribuzione commerciale, logistica, meccanica, impianti elettrici e idraulici, spettacolo, sport, benessere e cura della persona. In totale sono finanziabili 24 percorsi di gruppo.

Per entrambi gli avvisi sono previsti anche percorsi a carattere individuale/individualizzato: nel numero massimo complessivo di 16 per gli adulti e di 11 per i minori.

Fonte: Regione Toscana

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