“Psycho di Alfred Hitchcock e Ladri di Biciclette di Vittorio De Sica sono i miei due film di formazione, entrambi visti in un’età molto giovane, a 10 anni”. Lo ha detto il premio Oscar Bong Joon-ho, oggi al cinema La Compagnia di Firenze per la masterclass organizzata dal Florence Korea Film Fest, che ha registrato il sold out. “Tra l’altro – ha spiegato il regista - quando ho visto Ladri di Biciclette mi era stata regalata una bici che mi hanno rubato poco dopo, quindi sono legato tantissimo a quel film, ho empatizzato subito con i personaggi, non sapevo nulla di De Sica”. Invece “Psycho è stato scioccante – ha spiegato il premio Oscar - l’ho visto senza sapere nulla, aveva questo flusso della storia che non sai dove va a parare, mi è rimasta finora questa sensazione di shock”. “Sono entrambi film – ha concluso il regista coreano - in bianco e nero visti in tv, eppure il sangue che scorreva nelle scene me lo ricordo di color rosso”.
Parlando poi di cinema italiano ha aggiunto: “di quello contemporaneo italiano direi che mi piace molto Alice Rohrwacher, così come il suo film Lazzaro felice, che parla dello sfruttamento lavorativo. Anche al tempo in cui studiavo cinema ho visto tanti film italiani che parlano di politica, come quelli di Elio Petri o Marco Bellocchio. E riguardo alla canzone ‘In ginocchio da te’, nella colonna sonora di Parasite…ho pensato che visto che i coreani sono molto frettolosi si prova subito a mettere sopra la musica per capire che tipo di musica ci sta bene. Quando ho messo la musica di Gianni Morandi così romantica in una scena così violenta ho pensato: questa è perfetta! Mi piace raffigurare cose che stonano".
“Una volta - racconta il regista coreano sempre parlando di Italia - a Lione ho avuto l’onore di cenare con Bellocchio, ero molto nervoso e volevo parlare ma lui era molto silenzioso, e io anche mangiavo il mio pasto guardandolo negli occhi, ero molto emozionato”. Parlando poi di Parasite, il film Premio Oscar, il regista ha detto “sono riuscito a vedere il doppiato in italiano di Parasite, ci sono tanti doppiatori di talento allora in Italia”.
Ha poi spiegato: "mi diverto a organizzare gli spazi nei miei film, e preparando Parasite sin dalla scrittura ho avuto tanti discorsi con il mio staff per far capire al meglio la verticalità. Ci sono tante scale nel mio film e noi ci divertivamo a chiamare questo film...un film di scale. Credo che Parasite sia riuscito a espandere questa verticalità in maniera generale, non è solo conflitto tra famiglia ricca e povera, ma anche tra poveri. Il 90% delle scene avviene all’interno, abbiamo voluto far apparire queste case vive, la casa della famiglia ricca è un set”.
“Da piccolo - ha aggiunto Bong Joon-ho - mi piaceva disegnare i cartoni, mi piacevano tanto e ne ho fatti molti, quindi gli storyboard li disegno io e mi illudo di essere un gran disegnatore. Dipende da regista a regista: io lo faccio perché mi sento insicuro, devo finire completamente uno storyboard, se in mano ho uno storyboard finito mi sento a mio agio e sicuro di me. Cerco di essere fedele allo storyboard ma voglio anche dare libertà agli attori, è una cosa assurda ma se poi la fa, piano piano riesce”.
Riguardo al suo ultimo progetto, "Mickey 17" ha detto: “non è stato difficile abituarsi a una produzione straniera, ci sono personaggi buffi, si vede che l’ho fatto io!"
Un premio per il regista
Il Pegaso della Regione Toscana, una medaglia da parte del Consiglio Regionale della Toscana e una pergamena del Comune di Firenze sono stati gli omaggi consegnati al premio Oscar Bong joon-ho oggi a Firenze al cinema La Compagnia in occasione del Florence Korea Film Fest, il festival di cinema coreano in corso nel capoluogo toscano. “Un onore consegnare ad un premio Oscar – ha spiegato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana – il Pegaso della Regione. Quando il festival ha iniziato il suo percorso il cinema coreano era poco conosciuto. 21 anni fa. Oggi è una realtà, la cinematografia coreana a Firenze è conosciuta, un ponte culturale tra due paesi”. “Con grande piacere – ha detto Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio Regionale - do il benvenuto in Toscana a Boong Joon-ho. Sono orgoglioso di premiare a nome di tutta la Toscana uno dei registi più importanti al mondo. Il suo cinema pone domande alla politica e alle istituzioni, sul modello di società che vogliamo costruire. Approfitto di questa bella occasione, del prestigioso Korea Film Festival di Firenze, per invitarlo a scoprire la nostra regione, dove i nostri borghi, i nostri paesaggi, le nostre città rappresentano set cinematografici naturali. E dove le nostre storie, le nostre tradizioni sono sceneggiature. Spero che tutto questo possa essere fonte di ispirazione per il suo prossimo film, magari da girare proprio qui in Toscana”. Il sindaco Dario Nardella ha invece consegnato una pergamena. “Al pluripremiato regista e premio Oscar Boon Joon-ho – era scritto nella motivazione della pergamena - una delle voci più autentiche, originali ed eclettiche del cinema d’autore contemporaneo, eccezionale per la capacità di mescolare generi e registri in apparenza agli antipodi e creare un cinema che sfugge alle etichette, ipnotico, avvincente, radicale, imprevedibile, che cattura, diverte e destabilizza lo spettatore ed è una finestra su noi stessi, gli altri, il nostro tempo”. Il Sindaco ha poi aggiunto scherzosamente “perché non vieni a girare un film a Firenze”?
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