Ieri si è tenuta la prima udienza preliminare del processo cosiddetto “Calatruria”. La Cgil Toscana si è costituita parte civile (la decisione sulle istanze di estromissione e per la discussione dell’udienza preliminare è fissata al 30 maggio). La decisione della Cgil non è di mera testimonianza, ma conforme e coerente con il principio che solo in un contesto libero dall’inquinamento criminale può svolgersi il ruolo costituzionale riconosciuto alle organizzazioni sindacali.
Per la Cgil Toscana infatti la costituzione di parte civile rappresenta un atto finalizzato innanzitutto a tutelare i lavoratori e le lavoratrici delle aziende a vario titolo coinvolte nella vicenda processuale, oltre a difendere la qualità delle relazioni sindacali che possono essere libere solo in assenza di infiltrazioni criminali.
Da sempre la Cgil Toscana è impegnata - e lo testimoniano le numerose vertenze ed i numerosi impegni assunti in questi anni anche con le istituzioni - a difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, della loro sicurezza, della qualità del lavoro, di uno sviluppo equo e sostenibile.
Niente di tutto ciò è realizzabile in un contesto inquinato da infiltrazioni, dalla corruzione, dalla concorrenza sleale tra imprese. A maggio il giudice si esprimerà sulla richiesta di estromissione: ribadiamo la volontà del nostro impegno nel processo. La corretta e celere individuazione delle responsabilità è anche il modo migliore di salvaguardare un distretto fondamentale per l’economia della nostra Regione, che è composto da circa 600 aziende e da oltre 8.000 addetti. Abbiamo presentato alcuni mesi fa, pubblicamente, alcune proposte per uscire da questa vicenda avanti e positivamente. Un documento con 10 punti su cui continueremo, in parallelo alla vicenda giudiziaria, il confronto tra Istituzioni e Parti Sociali.
Firmato: Cgil Toscana
Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze
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