Multiutility, confronto a Firenze "ma senza posizioni ideologiche"

Andare avanti in un progetto che porti ad offrire a cittadini e imprese servizi migliori, più rispettosi dell’ambiente e con tariffe più basse: questa è la sfida di cui si è parlato stamani in Palazzo Vecchio a Firenze, nell’evento organizzato da Anci Toscana sulle novità e le prospettive connesse al recente decreto sui servizi pubblici locali. Un confronto importante anche dal punto di vista politico, dove si è discusso del progetto della neonata Multiutility toscana, holding dei  settori di ambiente, ciclo idrico ed energia, creata due mesi fa dalla fusione tra Alia Servizi Ambientali, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana e costituita dai Comuni di Firenze (37,1%), Prato (18,1%), Pistoia (5,54%) Empoli (3,4%) e altri (35,9%).

“Abbiamo di fronte una sfida enorme, che potrà farci fare un grandissimo passo avanti e recuperare il ritardo che stiamo scontando - ha detto il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni - L’obiettivo è coniugare le esigenze delle comunità con i bisogni dei cittadini, attraverso servizi di qualità, rispetto dell’ambiente e contenimento delle tariffe. Per realizzare questi obiettivi ci vogliono investimenti e risorse, raggiungibili solo facendo un passo in avanti: lo strumento è la Multiutility. Su questo è necessaria una valutazione politica sulle prospettive della nostra regione". “Noi vorremmo che questa nostra sfida diventasse la sfida e il patrimonio di tutta la Toscana - ha aggiunto Biffoni - Noi siamo aperti e disponibili a discutere e confrontarci: ma senza posizioni ideologiche. Vogliamo ascoltare ma anche essere ascoltati”.

Sulla stessa linea il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Il progetto della Multiutility deve procedere e allargarsi a tutta la Toscana - ha sottolineato - E’ difficile cambiare lo status quo, ma dobbiamo essere capaci di fare innovazione, sperimentare nuovi modelli, investire in tecnologia. In Toscana scontiamo un ritardo pesantissimo; dobbiamo superare la frammentazione delle aziende che ci rende poco competitivi”.

Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli si è soffermato sulla definizione e la dimensione degli ambiti e sulla differenziazione tra soggetto gestore e sistema di indirizzo e controllo pubblico, che per Ghinelli deve restare su base territoriale, per meglio rispondere ai bisogni dei cittadini.  Mentre la sindaca di Civitella Paganico Alessandra Biondi ha messo l’accento sui problemi dei piccoli Comuni, in particolare per il cronico problema della dotazione organica.

Da Stefania Dota, vicesegretaria generale di Anci, un chiaro segnale di preoccupazione per gli eccessivi e sterminati adempimenti burocratici che oggi gravano sui Comuni: “Poteva essere creato un modello standard di trasparenza omogeneo - ha sottolineato - Su questo abbiamo portato la nostra posizione nei nostri documenti e nelle audizioni. Ma evidentemente la strada della semplificazione è sempre la più impervia e richiede tempo”.

Interessanti e puntuali gli interventi, gli approfondimenti e le relazioni tecniche, a partire da quella della di Maria Annunziata Rucireta presidente della sezione regionale della Corte dei Conti,  Nicola Perini presidente Confservizi Cispel Toscana, Stefano Pozzoli esperto Anci,  Anna Peta magistrato della Corte dei Conti, Giordano Colarullo di Confservizi e direttore generale Utilitalia, Nicola Ciolini presidente Alia Servizi Ambientali e Pasquale Monea segretario generale della Città Metropolitana di Firenze.

Fonte: Anci Toscana

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