Il Comitato tutela e difesa della Valdelsa ha eletto il nuovo presidente che presenta il suo programma all’assemblea annuale del Comitato.
Si è svolta ieri a Vico D’Elsa l’assemblea annuale del Comitato Tutela e difesa della Val d’Elsa alla presenza del nuovo presidente Riccardo Bordoni, imprenditore agricolo a Poneta, che succede ad Antonella D’Isanto.
I soci del Comitato sono da tempo in silenzio ad osservare gli sviluppi della situazione odorigena e delle emissioni della distilleria Deta sul territorio valdelsano. Il lavoro che il Comitato ha svolto dal 2021 è stato molto utile: tenendo alta l’attenzione della cittadinanza, delle Istituzioni, dei media, crediamo questo sia servito a far attuare degli adeguamenti e migliorìe al processo produttivo dell’azienda che, con la sua espansione, da tempo affligge il territorio con fumi e miasmi.
La nostra battaglia di salvaguardia ambientale purtroppo è dovuta approdare alle vie legali. Sfortunatamente il Tar non ci ha dato ragione, precisiamo però che i giudici non sono entrati nel merito dei contenuti da noi esposti, ma hanno respinto le nostre argomentazioni solo su “eccezioni” ( fondate sulla legittimazione del Comitato e dei ricorrenti con immobili e insediamenti produttivi nelle immediate vicinanze della distilleria Deta).
I fumi svettano ancora in alto sul cielo azzurro della Val d’Elsa e la situazione odorigena in alcuni periodi, certi giorni e certe notti, ha picchi notevoli che sappiamo sono arrivati, oltre che alle frazioni limitrofe alla Zambra, anche fino alla zona industriale di Poggibonsi Nord e via Pisana. Sono state tante le segnalazioni di odori sgradevoli all’Arpat ( agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente).
Ribadiamo inoltre che le nostre preoccupazioni non sono riferite solo ai problemi odorigeni,ma anche al voler conoscere cosa contengono le sostanze e le polveri emesse dalla ciminiera della distilleria.
I valori autorizzati dall'AUA del 2021 hanno tenuto conto degli inquinanti dichiarati dall'azienda - sarebbe stato prudente, nell’interesse della cittadinanza - che gli Enti preposti avessero valutato la presenza di eventuali altre sostanze inquinanti emesse dall’impianto.
Il nuovo Presidente del Comitato ha in programma di non abbassare la guardia, continuare a vigilare che l’azienda lavori nei limiti delle giornate lavorative previste e nei limiti delle emissioni permesse. Saranno inoltre seguiti i lavori del POC in fase di stesura, per evitare espansioni, ulteriori insediamenti e sviluppi di aziende impattanti. Oltre a ciò è nei progetti del nuovo presidente approfondire, anche in altri territori, l’argomento emissioni e cercare di organizzare, nel prossimo autunno, un convegno sui cicli produttivi similari, nuove soluzioni adottate e ricadute sulla salute.
Ripetiamo che le molestie olfattive non sono un argomento da sottovalutare e hanno ricadute di varia natura. In letteratura si evidenziano effetti sulla salute con sintomi irritativi, problemi di mal di testa, nausea, gola secca, tosse con maggiore ricadute su sottogruppi quali anziani, bambini, donne in gravidanza, senza trascurare i sintomi da stress correlati alla percezione personale di fastidio o “annoyance”.
La Regione Toscana ancora non si è dotata di una legge sulle sostanze odorigene. Ci risulta inoltre che lo scorso ottobre il Movimento 5 stelle abbia presentato al Consiglio Regionale una proposta di legge sulle sostanze odorigene. All’ultimo consiglio di marzo, la consigliera regionale Silvia Noferi, ha lamentato che dopo sei mesi ancora la proposta di legge prodotta non è stata presentata né discussa in commissione.
Noi non riteniamo di avere adito temerariamente le vie legali, nè aver aggredito le Istituzioni che invece abbiamo sentito distanti, poco solidali all'interesse della salute cittadina e agli interessi di una comunità che su quel territorio vive, lavora, produce reddito e genera posti di lavoro.
Cittadini della Val d'Elsa preoccupati e scontenti aspettano risposte, noi continueremo a vigilare.
Fonte: Comitato tutela e difesa della Valdelsa
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