Al via la XII edizione di Teatro fra le generazioni, che si terrà da domani, martedì 21 a venerdì 24 marzo, a Castelfiorentino in varie location: Teatro del Popolo di Castelfiorentino, Ex Oratorio di San Carlo, piazza Gramsci e spazio Teatro C’Art.
Teatro fra le generazioni è certamente uno dei più significativi cantieri multidisciplinari legato al teatro d'innovazione per le nuove generazioni.
Ecco il programma degli ultimi due giorni del cantiere teatrale dedicato alle nuove generazioni.
Domani, giovedì 23 marzo, alle 9 al Ridotto del Teatro del Popolo Orto degli Ananassi presenta Tuono
da “Tuono” di Ulf Stark, traduzione di Laura Cangemi, diretto e interpretato da Andrea Gambuzza
musiche composte ed eseguite da Giacomo Riggi, luci Lucio Diana, collaborazione drammaturgica Silvano Antonelli.
Un attore, un musicista e un pianoforte.
Il testo leggero, immaginifico, toccante e divertente, viene attraversato ed messo in azione con l’aiuto di note struggenti e vorticose che evocano di volta in volta gli spazi, gli elementi naturali e le rivoluzioni emotive del protagonista, la cui vicenda permetterà agli spettatori di rivivere quei piccoli grandi conflitti che sono parte fondante della formazione emotiva di ciascun individuo: la difficoltà di comprendere ed accettare quando un genitore soffre, la scoperta del dolore quando ci accorgiamo di aver ferito un amico, la strana tentazione di fare cose che ci terrorizzano, ma delle quali non riusciamo inspiegabilmente a fare a meno.
Un lavoro pensato per creare una volta di più un ponte tra le generazioni e portato in scena con il desiderio di contribuire a dare un nome alle emozioni che ci aiutano a diventare grandi.
Alle 10.30 al Teatro del Popolo in prima nazionale Sulla rotta dell’isola del tesoro con Daniele Bonaiuti, Simone Martini, Alessio Martinoli, Tazio Torrini, una co-produzione Kanterstrasse/ Giallo Mare Minimal Teatro, regia Renzo Boldrini e Simone Martini, drammaturgia Simone Martini, fono scenografia Roberto Bonfanti.
Chi non ha mai sognato di essere un pirata? Chi non è mai rimasto affascinato da quel senso di libertà e spregiudicatezza da sempre associato al mondo dei gentiluomini di ventura? Chi, tra noi, leggendo L’Isola del tesoro di Luis Stevenson, non si è mai chiesto cosa fosse successo prima? Chi erano veramente Long John Silver e Billy Bones? Il nostro lavoro prova a rispondere a questa domanda.
La pirateria, già presente ai tempi dei Fenici, dell’Impero Romano è un fenomeno vivo ancora oggi, ma il periodo storico che andremo ad affrontare in questo epico racconto è quello della cosiddetta età d’oro della pirateria. A cavallo tra il XVII° e il XVIII° secolo, il nuovo mondo, divenne teatro di numerosi conflitti militari, politici ed economici tra le super potenze del periodo.
Francia, Spagna e Inghilterra si contendevano terre, ricchezze e soprattutto il predominio dei mari. In questo lontano mondo, dove ancora tutte le bandierine non erano state posizionate, un gruppo eterogeneo di furfanti, avidi, poeti e sognatori decise di fondare una propria Repubblica a Nassau, nell’isola di New Providence nei Caraibi.
Alle 14 al Teatro del Popolo Lettere da molto lontano di Elena Dragonetti e Simona Gambaro
liberamente ispirato all’opera di Toon Tellegen con Simona Gambaro, Andrea Panigatti, Raffaella Tagliabue, produzione Teatro nazionale di Genova.
Una sera d’estate, nell’angolo di un Parco, uno Scoiattolo, seduto in cima a una catasta di sedie e mobiletti, è impegnatissimo a scrivere lettere. Alla Balena, al Pinguino, al Grillo, ma in particolare alla sua “cara, carissima Formica”. Arriva un’altra lettera portata dal vento: l’Elefante chiede alla Chiocciola di poter danzare almeno una volta con lei sopra il suo guscio, solo pochi passi, è il suo desiderio più grande, quello di essere leggero, quello di essere come nessuno si aspetta che lui sia. Dietro una porta la Formica si prepara a partire, per un viaggio oltre l’orizzonte, per scoprire dove finisce il cielo… Intanto l’indomani sarà il compleanno del Bosco e ci sarà una grande festa a cui tutti sono invitati.
Alle 17 al Ridotto del Teatro del Popolo Principio Attivo Teatro presenta Mio nonno e il mulo scritto e interpretato da Giuseppe Semeraro, regia Paola Leone.
Ispirato al racconto “La strada” di Vasilij Grossman, “Mio nonno e il mulo” racconta di un bambino e del suo amato mulo, entrambi saranno spediti al fronte. I loro destini si separeranno, ma vivranno la stessa immane tragedia. La guerra è rievocata attraverso i ricordi del nonno ma soprattutto attraverso gli occhi di un Mulo. Dalle amare vicende raccontate emergono piccoli accadimenti, indizi di un bene ancora possibile anche in guerra. Quel bene che può esplodere senza logica, proprio come il male.
Un racconto sulla forza cocciuta dell'amore.
Alle 19 in prima nazionale al Teatro del Popolo L’uccellino azzurro di M. Maeterlinck, adattamento e regia di Riccardo Massaicon (in ordine alfabetico) Maria Laura Caselli, Carlo Gambaro, Isabella Quaia, Simone Ticci ed in voce (in ordine di ascolto) Silvia Guidi, Marco Toloni, Simone Rovida, Gianna Giachetti, Aurelio Pierucci, Drusilla Foer, Duccio Barlucchi, Daniela Morozzi, Gianni Andrei, Monica Demuru, Lucia Poli, Alessandro Benvenuti e Sandro Lombardi. Produzione Archetipo.
Far sognare lo spettatore è il compito dell’artista di teatro e L’uccellino azzurro di Maetterlinck è un testo ed un autore che spinge l’artista alla sfida nella ricerca della felicità; lo spinge al superamento di se stesso per raggiungere il sogno e quella magia incredibile che solo il teatro sa restituire. Quindi, se lo spettacolo riesce, lo spettatore è chiamato a partire per un sogno alla ricerca della felicità. Cos’è per noi la felicità? Anche se la nostra vita non avesse senso, lo sforzo con cui ogni giorno portiamo avanti quello per cui viviamo, la passione incomprensibile in noi, rende il nostro tragitto nobile. L’umanità è fatta per essere felice. L’intera vita di un artista è un cammino verso la realizzazione del proprio originale, unico pensiero. Andare alla ricerca del gran segreto delle cose non è anche il nostro scopo nella vita? Non trovare l’uccellino azzurro (o la felicità), o trovarne di fallaci o provvisori è fermento per nuova ricerca: solo il potere dell’invenzione impossibile del teatro può riuscire nella ricerca.
Alle 21 al Ridotto del Teatro del Popolo La commedia più antica del mondo con Massimo Grigò, produzione I sacchi di Sabbia/Massimo Grigò.
Gli Acarnesi di Aristofane è la più antica commedia del mondo. Oggi non è più in repertorio, nessuno la mette più in scena, ma il suo dispositivo comico, ripulito dai cascami del tempo, è ancora esplosivo.
Con un ghigno rabbioso e idealista, Aristofane costruisce un nuovo mondo: un mondo libero da ingiustizie e ipocrisie, dove non esistono la povertà e la guerra – insomma un’utopia, innescata dalla miccia formidabile dell’eroismo comico, capace di stravolgere, inventare e dominare. È la storia di Diceopoli, il contadino che, stufo della guerra, stipula con Sparta una pace personale, fondando una sua polis alternativa. A distanza di 2500 anni, la commedia continua a porci delle domande fondamentali: il mondo è marcio? E se sì, si può rifondarlo, immaginarne uno nuovo? Si può essere al tempo stesso grandi umanisti e insolenti, eleganti e osceni, anarchici e civili? Si può amare il proprio pubblico e al tempo stesso insolentirlo beffardamente?
Massimo Grigò, qui calato nei panni di un brillante accademico, proverà a rispondere, nell’unica maniera possibile: continuare ad interrogare questo antico gioiello comico!
Venerdì 24 marzo ultimo giorno di Teatro Fra le Generazioni propone: alle 9 al Teatro del Popolo in scena Stelle di Carlo Presotto e Silvano Antonelli, con Carlo Presotto in collaborazione con Matteo Cibic, La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale.
Lo spettacolo è stato realizzato nell’ambito di una ricerca universitaria sui desideri dei bambini e dei ragazzi nel 2022, curata e promossa da IUSVE in collaborazione con Avis Veneto, che ha raccolto centinaia di questionari per leggere l’immaginario di futuro dopo due anni di pandemia. Quali stelle del desiderio popolano il cielo dei nostri sogni? La presentazione di un improbabile inventario delle stelle del cielo diventa il pretesto per liberare un racconto poetico, fatto di colori, gesti, suoni, immagini e parole, che gioca a dare forma a quei desideri che fin da quando siamo piccoli danno forma alla nostra vita. Desideri gentili, che hanno a che fare con il tenero ed il tiepido, il morbido ed il gentile. Desideri irruenti, che scalpitano per affermarsi, per prendere forma, per sentirsi forti, per farsi ammirare, per aiutare gli altri. E poi il desiderio di comunicare con le piante e gli animali della terra, del cielo e del mare, farsi aiutare e prendersene cura. I desideri del presente, di liberarsi dalle immagini e dai suoni di guerra e di pandemia, dalla violenza e dalle regole troppo strette, desiderio di tornare a giocare con gli adulti, di vederli sereni. Ognuno di questi ed altri desideri danno forma ad una stella intorno alla quale ruotano pianeti diversi, mondi possibili di un firmamento dei sogni. Utopie da coltivare, come piccole piantine di un orto dei semplici, per prendersi cura del presente e tornare a dare voce al futuro.
Alle 10.30 allo Spazio Teatro C’art Taro il pescatore di Danila Barone, con Danila Barone e Paolo Piano, regia Teresa Bruno e Dario Garofalo, produzione Teatro del Piccione.
Un universo ironico e surreale, dove tutto può succedere e dove nulla è logico. Uno spettacolo visivo, senza testo. Un pescatore in riva al fiume, calmo e solitario e che rappresenta l’arte dell’attesa. Rivela gli antichi gesti appresi dal padre e trasmessi dalla sua famiglia di generazione in generazione nel ciclo del tempo, ma le giornate non sono sempre le stesse e quello che ieri sembrava andare bene, oggi non lo è più.
Preso dalla tempesta, Taro il pescatore si muove sapiente anche durante il grande temporale ma questa volta accade qualcosa di diverso. Lui abituato allo stupore di trovare pesci incredibilmente grandi in corsi d’acqua spaventosamente piccoli, lui capace di credere all’ incredibile, questa volta pesca qualcosa di inaspettato, qualcosa che gli cambierà la vita, qualcosa che gli pervaderà l’anima e gli riempirà gli occhi. Un universo ironico e surreale, dove tutto può accadere e niente è logico.
Alle 14 al Teatro del Popolo Storia di luce ideazione e testo di Dario Moretti, con Saya Namikawa, Marta Lucchini e Dario Moretti, musiche di Saya Namikawa, produzione Teatro all’Improvviso.
Per tanto che la luce sia veloce, davanti a sé troverà sempre il buio.
Ecco che la luce inizia la sua danza, curiosa come un raggio di sole, cerca di intrufolarsi in tutti gli anfratti, risvegliando ogni creatura dal sonno e dal letargo. Donando calore, vita e gioia.
Consapevole della sua potenza, sa quando si deve fermare e sparire, confondersi con il buio, generando ombre e giocando con l’oscuro, lei che è puro candore.
E in questo alternarsi di luci e ombre si formano dei segni, dei punti, delle linee e delle forme, che in armonia con il suono dell’universo generano la danza.
Una storia di scoperte e di sorprese, che si realizzano grazie ad un corpo che danza tra il colore e la musica. Interpretato da una danzatrice, una musicista e un pittore, lo spettacolo vuole raccontare una storia di luce, una storia che tutti conoscono, ma che non sempre si è in grado di riconoscere e di apprezzare.
Tutti i giorni del cantiere dalle 15.00 all’Ex oratorio San Carlo Principio Attivo Teatro presenta
Casa mobile a pedali spettacolo su prenotazione con Cristina Mileti, Francesca Randazzo, per uno spettatore alla volta, durata 20 minuti.
Piccolo viaggio poetico dove accadono cose. Casa mobile a pedali è un’esperienza intima pensata per uno spettatore per volta. Un breve viaggio che trasporta il visitatore da un luogo reale ad uno immaginario, popolato da ricordi e cose che accadono. Un micro mondo fatto di oggetti magici, segreti e storie che appartengono a Olinka e Petrilla, i due personaggi che abitano la casa e alle persone che prima di loro l’hanno abitata. Lo spettatore entrato in casa, siede su una piccola sediolina e ripercorre le loro vicende presenti e passate attraverso una voce che lo guida alla scoperta di storie nascoste. A parlare sarà proprio la casa stessa “una bizzarra casa su ruote trainata da un risciò” abitata da oggetti dimenticati dai vecchi proprietari, azioni lasciate a metà, collezioni strampalate e ricordi ereditati da Olinka e Petrilla. Attraverso una narrazione interattiva proveremo a far immaginare al pubblico chi un tempo ha abitato lì, dove può essere e se mai Olinka e Petrilla lo rincontreranno durante i loro tanti spostamenti su ruote.
Per informazioni e prenotazioni Giallo Mare Minimal Teatro tel. 057181629 e info@giallomare.it, Teatro del Popolo tel. 0571633482.
Il cantiere Teatro fra le generazioni è promosso da Giallo Mare Minimal Teatro, Regione Toscana, Comuni di Castelfiorentino, Empoli, Santa Croce sull’Arno e Vinci e Residenze artistiche toscane RAT, Banca cambiano 1884, Ente Cambiano SCPA, Fondazione Teatro del Popolo Castelfiorentino.
La direzione artistica ed organizzativa è di Giallo Mare Minimal Teatro all’interno del progetto complessivo di residenza teatrale.
Il programma della manifestazione è consultabile sul sito www.giallomare.it.
Fonte: Ufficio Stampa - Giallo Mare
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