A Firenze carte battono contanti nei pagamenti: +13,8%

Firenze è la città metropolitana più “cashless” d’Italia e la Toscana è terza tra le regioni, dopo Lombardia e Piemonte, nella speciale classifica dell’Osservatorio della Community cashless society elaborata da The european house Ambrosetti. Una transizione, quella dai pagamenti in denaro ai pagamenti digitali, che vede la Città metropolitana e la Camera di commercio di Firenze in prima linea per aiutare le imprese in questo passaggio decisivo e di cui si è parlato oggi in Camera di commercio con il contributo di Intesa Sanpaolo, primo gruppo bancario italiano, attivo da tempo nel dare supporto alle piccole e piccolissime aziende e agli operatori economici verso una sempre maggiore digitalizzazione nei pagamenti.

Alla presenza del sindaco della Città metropolitana, Dario Nardella, del presidente della Camera di commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi, e di Stefano Barrese responsabile divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, è stato evidenziato il comune obiettivo di cogliere e rafforzare il ruolo di Firenze come città metropolitana prima in Italia per transazioni digitali. L’iniziativa “Firenze Cashless” di Intesa Sanpaolo va in questa direzione e apre la strada anche agli altri istituti di credito, con azioni concrete per abbattere i costi sostenuti da operatori ed esercenti principalmente del commercio e del turismo.

Negli ultimi anni si sono verificati cambiamenti importanti che hanno accelerato l’utilizzo dei pagamenti digitali: oltre ai rapidi sviluppi delle tecnologie, la spinta principale si è avuta con l’emergenza sanitaria e con l’introduzione di norme legate ai sistemi di pagamento, dalle sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti digitali all’attivazione del programma Cashback. Secondo le stime dell’osservatorio Innovative payments del Politecnico di Milano, nel 2021 si è registrata una crescita del 23% in termini di valore e del 34% sul numero di transazioni effettuate con pagamenti elettronici. Nel primo semestre 2022 (periodo in cui non era ancora in vigore l’obbligo del pos), la crescita è rimasta su livelli ancora significativi seppur in rallentamento, con variazioni del 22% in valore e del 19% per numero.

La tendenza si conferma anche tra i Paesi dell’area euro: secondo uno studio della Banca centrale europea, pubblicato a dicembre dello scorso anno, nel periodo 2019-2022 nell’eurozona i pagamenti in contanti effettuati presso punti vendita fisici sono passati dal 72% al 59% (erano al 79% nel 2016) e per oltre un terzo sono stati effettuati tramite carta (34%), con una crescita di 15 punti percentuali rispetto al 2016. Anche i pagamenti tramite app sono aumentati, passando da meno dell’1% nel 2019 al 3% nel 2022. Per quanto riguarda il valore dei pagamenti, invece, le carte hanno ormai superato il contante con un peso del 46% rispetto al 42% dei pagamenti in denaro.

In Italia il quadro risulta più spostato verso il contante: i pagamenti fisici rappresentano ancora il 69% delle transazioni nei punti vendita e il 49% del valore complessivo, mentre i pagamenti con carta il 26% delle transazioni e il 43% del valore totale. Nell’area euro l’Italia si colloca tra i Paesi con il peso maggiore del contante in termini di numero di operazioni (quarta nazione dopo Malta, Slovenia e Austria), mentre se si considerano il valore degli importi si posiziona all’ottavo posto. I Paesi con una diffusione maggiore dei pagamenti con carta sono Finlandia, Olanda, Lussemburgo e Belgio.

Per valutare le caratteristiche del territorio nazionale e cogliere anche i progressi realizzati verso la transizione cashless nei diversi territori è interessante considerare i risultati elaborati da The european house Ambrosetti nel rapporto 2022 e sintetizzati nel Regional cashless index. Quest’ultimo tiene conto di sedici indicatori composti da fattori abilitanti (tra questi il numero di pos ogni mille abitanti, i servizi di home-banking attivi sul totale dei conti correnti, ecc.) e variabili relative allo stato dei pagamenti (numero di transazioni con carte di credito e debito pro-capite, valore delle transazioni effettuate con carte).

La Toscana si colloca al terzo posto a livello regionale con un punteggio di 6,3 su una scala da 1 a 10, preceduta solo da Lombardia (6,7) e Piemonte (6,4). L’indice aggregato World Line-Axepta relativo alla seconda settimana di febbraio, secondo l’ultimo report dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Firenze, per la Toscana registra un incremento dei pagamenti digitali (+13,8% in valore) in linea con il trend di crescita degli ultimi anni.

Per quanto riguarda le città metropolitane, il Metropolitan cities cashless index – che permette di misurare come le principali aree metropolitane dell'Italia stiano evolvendo verso la cashless society - rileva nell’ultima edizione il successo di Firenze che guadagna due posizioni e si colloca al primo posto con un punteggio di 7,1, superando Milano (5,8); al terzo posto Genova (5,76).

Intesa Sanpaolo ha riservato un piano valido fino al marzo 2026 per accompagnare gli operatori economici che operano nella Città metropolitana di Firenze in un percorso di maggior utilizzo della moneta elettronica. Con l’iniziativa ‘Firenze CashLess’ gli esercenti e le piccole realtà economiche verranno infatti incentivati da Intesa Sanpaolo ad utilizzare il pos grazie all’azzeramento del canone mensile, a condizione di transare almeno mille euro al mese, oltre all’azzeramento delle commissioni sul transato fino a dieci euro e alle commissioni agevolate sul transato per importi oltre i dieci euro.

L’iniziativa di Intesa Sanpaolo è in linea con le opportunità messe a disposizione dalla banca attraverso “CresciBusiness”, un piano di 5 miliardi varato lo scorso novembre per sostenere le piccole e piccolissime imprese dei settori commercio, artigianato e piccoli alberghi - circa 500mila, quelle clienti del gruppo con fatturato fino a 2,5 milioni - che rappresentano la fascia dell’imprenditoria più numerosa e più esposta ai rincari dell’energia, delle materie prime e agli effetti della crisi internazionale. L’intervento si aggiunge ai 40 miliardi già stanziati da Intesa Sanpaolo in favore di Pmi e famiglie per contrastare il caro energia, parte degli oltre 410 miliardi a supporto del Pnrr.

“Firenze cashless esprime la capacità della nostra città di cogliere al volo le novità oltre il lamento e viverle con intelligenza, con un grande spirito di adattamento su cui si innesta quello creativo, per migliorare e innovare. Ma Firenze è anche una città paziente e persuasiva, che sa trascinare e vincere la ritrosia quando è evidente il miglioramento che porta un'iniziativa come questa, che mi auguro contagiosa, e della quale ringrazio Intesa Sanpaolo che ha saputo interpretare il tempo, ha colto la direzione del vento, e ha coniugato questa consapevolezza con un'offerta utilissima”, dice Dario Nardella, sindaco di Firenze e della Città metropolitana.

“Mi fa piacere che Intesa Sanpaolo abbia agito con convinzione sulle due principali leve per la crescita della moneta elettronica: la gratuità (senza oneri nascosti) e la premialità (se usi il pos, allunghi la gratuità negli anni). La Camera di commercio interesserà anche Abi per coinvolgere in simili iniziative il maggior numero possibile di istituti di credito, in modo che le imprese possano usufruire di proposte cashless da parte di banche delle quali sono già clienti”, commenta Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze.

“La capacità attrattiva di Firenze è un elemento di grande forza per il territorio e di assoluta potenzialità per l’economia del Paese. Prendendo parte all’iniziativa Firenze CashLess, la nostra banca intende favorire il consolidamento di questa caratteristica distintiva, fornendo una soluzione concreta alla richiesta delle istituzioni di intervenire sull’incremento dei costi che gli operatori stanno sostenendo – afferma Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo. – Grazie alla nostra Direzione regionale e alle nostre professionalità sul territorio, siamo al servizio del capoluogo toscano con gli strumenti e le iniziative più idonee a supportare l’economia. A ciò si aggiunge il nostro impegno per sostenere ulteriormente lo sviluppo dei servizi digitali di Firenze, città oggi all’avanguardia per l’innovazione digitale anche in ambito transnazionale”.

 

Fonte: Camera di Commercio di Firenze

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