Ha scelto di terminare la sua vita, o meglio la sua 'non vita' come ha spiegato a Repubblica, Daniele Berna, di Sesto Fiorentino. Pensionato, dopo una vita dedicata al lavoro in un'azienda di sistemi odontotecnici, ha scelto di essere sottoposto alla sedazione palliativa profonda.
Oggi la camera ardente sarà allestita nella sua abitazione di largo Stephen Biko. Daniele Berna e la famiglia hanno chiesto che al posto dei fiori vengano fatte donazioni alle aassociazioni che lo hanno accompagnato durante la malattia, Aisla e Spalti onlus.
"Dopo l'intervento della tracheostomia - spiegava Berna al quotidiano -ho fatto un percorso sulla base della legge 219 del 2017, per poter interrompere la terapia della ventilazione forzata. Sono arrivato alla conclusione di farlo perché è importante secondo me mantenere una dignità di vita, che questa malattia ti porta via giorno dopo giorno. Ho anticipato la fine della malattia e sento di aver vinto sulla Sla".
La storia di Daniele riapre il dibattito anche in Toscana sull'eutanasia e sulla scelta consapevole di porre fine alle proprie cure in caso di malattie gravemente invalidanti come la sclerosi laterale amiotrofica.
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