Quali sono le maggiori preoccupazioni che affliggono i toscani? Per quale motivo si rivolgono allo psicologo? Come stanno affrontando il post pandemia, tra guerra, caro vita ed emergenza climatica?
Anche quest'anno l’Ordine degli Psicologi della Toscana ha deciso di lanciare un’indagine tra i suoi iscritti per rilevare i livelli di benessere e malessere della popolazione toscana attraverso l’esperienza clinica degli psicologi e delle psicologhe nei loro studi privati. I professionisti iscritti all'Ordine sono invitati a compilare in forma anonima un questionario per individuare le principali richieste che ci sono state rivolte dall’utenza, da marzo 2022 ad oggi: le risposte serviranno a tracciare una fotografia sullo stato di salute psicologico dei toscani nel periodo post-pandemico.
“L'anno scorso lanciammo per la prima volta l'indagine per indagare gli effetti della pandemia - spiega la presidente dell'Ordine degli Psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino -. Nel marzo 2022 venne dichiarata la fine dell’emergenza sanitaria, ma nel post-pandemia altre emergenze hanno sconvolto la vita delle persone: la guerra, il carovita, le incertezze occupazionali, i disastri ambientali. L' indagine non ha l’ambizione di essere una ricerca scientifica, bensì ha carattere descrittivo per comprendere meglio il disagio psicologico diffuso nella nostra regione e monitorare i cambiamenti e le criticità che si verificano di anno in anno, affinché in collaborazione con le istituzioni si possa dare risposte adeguate alle esigenze emerse”.
L'indagine diventerà un appuntamento annuale dell'Ordine. Da quest’anno inoltre verrà proposto un tema specifico: per questa edizione l'attenzione è posta sul fenomeno della violenza psicologica.
Dalla prima indagine, lanciata nel 2021-22, è emerso che il 69% degli psicologi toscani nei due anni di pandemia ha registrato un aumento di richieste di prestazione psicologica. Oltre la metà dei pazienti presentava una sintomatologia ansiosa (il 56%), il 17% depressione, il 14% problemi relazionali, il 4,7% fobie sociali o scolari, il 3% disturbi alimentari, l’1,27% autolesionismo, l’1,1% disturbi ossessivo compulsivi, lo 0,82% disturbi post traumatici da stress, lo 0,73% dipendenze patologiche, lo 0,73% perdita del senso della realtà e psicosi.
Fonte: Ufficio Stampa
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