Ricercatori ucraini ospitati in Europa, due entreranno all'Università di Pisa

Sono 124 i progetti finanziati dall’Unione Europea con il bando MSCA4Ukraine (Marie- Skłodowska Curie Actions for Ukraine) che permetterà a ricercatori e ricercatrici ucraini di continuare il loro lavoro presso università ed enti di ricerca in 21 paesi europei. Cinque di questi progetti saranno svolti in Italia e ben due saranno ospitati dall’Università di Pisa, uno presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale e l’altro presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.

Il programma MSCA4Ukraine nasce nell’ambito della risposta dell’Unione Europea all’invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa con l’obiettivo di fornire sostegno a ricercatori ucraini sfollati e consentire loro di continuare a lavorare presso organizzazioni accademiche e non accademiche negli Stati membri dell’UE e nei paesi associati a Orizzonte Europa, mantenendo i loro legami con le comunità di ricerca e innovazione in Ucraina. Il programma ha anche l’obiettivo di facilitare il reinserimento dei ricercatori nel loro paese in caso, dopo il periodo del finanziamento, siano soddisfatte le condizioni per un rientro sicuro, al fine di prevenire la fuga permanente dei cervelli e contribuire a rafforzare il settore universitario e della ricerca ucraino e la collaborazione e lo scambio con la comunità di ricerca internazionale.

"Tra le sfide globali con cui si deve confrontare oggi la nostra università, quella più drammatica di tutte è la guerra – commenta il rettore Riccardo Zucchi – La risposta che fin dall’inizio abbiamo dato come Ateneo all’emergenza generata dal conflitto in Ucraina è in linea con quella adottata dalle università degli altri paesi dell’Unione Europea: dare la possibilità a studenti, docenti e ricercatori ucraini di continuare i loro studi e le loro attività di ricerca nelle nostre aule e nei nostri laboratori è l’azione più concreta che possiamo mettere in campo come comunità accademica per aiutare una popolazione colpita dalla guerra. Il programma MSCA4Ukraine nasce proprio con questo intento e come Università di Pisa siamo onorati di poter ospitare due dei cinque ricercatori che arriveranno in Italia".

Il progetto presso Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale durerà 12 mesi e verrà svolto da uno studente di dottorato dell’Istituto di Chimica Organica della National Academy of Sciences dell’Ucraina, con sede a Kyiv. Lo studente avrà come tutor il professor Gaetano Angelici e svolgerà un progetto di ricerca dal titolo "Sintesi di eterocicli funzionalizzabili per lo studio di nuovi coniugati peptidomimetici per applicazioni biomediche". "Sono innanzitutto grato alle istituzioni europee per aver creato uno strumento così importante per la salvaguardia di giovani ricercatori e ricercatrici in paesi a rischio – commenta il professor Angelici – Un sentito ringraziamento ai colleghi professori Fabio Bellina e Marco Lessi, per la loro collaborazione in questo progetto scientifico su nuove molecole mimetiche di composti naturali, ad attività antitumorale selettiva. Inoltre un ringraziamento speciale va a tutto il personale tecnico-amministrativo di Ateneo e del nostro Dipartimento, che nonostante i tempi strettissimi si è impegnato al massimo, conscio dell’importante contributo sociale della nostra istituzione, nell’attuale drammatico scenario internazionale".

Il progetto presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale durerà 24 mesi e verrà svolto da un ricercatore dell’Istituto di Geochimica Ambientale della National Academy of Sciences dell’Ucraina, con sede a Kyiv. Il ricercatore avrà come tutor la professoressa Rosa Lo Frano e svolgerà un progetto dal titolo "Valutazione dell'accumulo, della contaminazione e della migrazione del trizio in impianti nucleari in calcestruzzo". "Sono molto soddisfatta del prestigioso risultato che il nostro Ateneo è riuscito a conseguire perché potrà permettere sia al collega ucraino di continuare il suo lavoro di ricerca presso il DICI dell’Università di Pisa, che al nostro Ateneo di consolidare e rafforzare la cooperazione e le relazioni internazionali, e promuovere le attività di ricerca (premiali) che svolgiamo con passione e dedizione – commenta la professoressa Lo Frano – In particolare, il progetto ha carattere interdisciplinare e multidisciplinare con competenze che spaziano dall’ingegneria nucleare e meccanica alla bio-geochimica, dalla sperimentazione alla modellazione numerica. I risultati della ricerca permetteranno di sviluppare nuovi e innovativi metodi di “environmental remediation” aventi importanti ricadute anche in ambito industriale. Vorrei infine sottolineare l’importanza della curiosità scientifica che ci ha guidato e permesso di concretizzare quelle che in origine sembravano soltanto nuove idee".

Fonte: Università di Pisa - Ufficio stampa

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