Olio di semi costa il doppio: la classifica dei rincari per le famiglie fiorentine

Olio di semi di girasole

Olio di semi di girasole (+115%), farina di frumento (+73%) e riso (+45%): sono questi i tre prodotti che sono costati di più alle famiglie fiorentine e che guidano la top ten dei generi alimentari che hanno subito i maggiori rincari nel 2022. A dirlo è Coldiretti Firenze sulla base dei dati pubblicati dall’Osservatorio prezzi del Mise. Le famiglie fiorentine hanno dovuto aggiungere al loro budget 478 euro in più a testa per mettere in tavola pane, pasta, latte, carne e pesce per un esborso complessivo di 220 milioni di euro in un anno.

“Mangiare e fare la spesa è costato di più, a volte anche sensibilmente di più, alle famiglie. – spiega Roberto Nocentini, Presidente Coldiretti Firenze Prato - La portentosa ripresa della domanda post Covid seguita dall’invasione dell’Ucraina e dalla siccità hanno fatto esplodere i costi di produzione e quelli energetici determinando un aumento generale dei prezzi degli alimenti ma non solo. L’esempio più eclatante è quello dell’olio di semi di girasole che ha subito una impennata del 115% a causa della nostra dipendenza dall’Ucraina da dove arrivano quasi la metà delle importazioni nazionale. Il prezzo di una bottiglia da un litro è arrivato a costare 3,44 euro quando a gennaio ne costava 1,55 euro. Lo stesso vale per prodotti come i fertilizzanti, che provengono proprio da Russia e Ucraina, il gas o il gasolio per i trasporti o per riscaldare le serre: elementi che hanno innescato l’aumento dei prezzi e trascinato così l’inflazione a livelli record”.

Appena sotto il podio della classifica di Coldiretti che considera la variazione del prezzo medio da gennaio a dicembre 2022, in quarta posizione, tra i prodotti più rincarati, c’è il burro (+37%). Per acquistare un panetto da 1 kg servono 2,95 euro in più rispetto a gennaio a fronte di un prezzo medio che è passato da 8,01 a 10,96 euro. Al quinto posto della speciale classifica di Coldiretti troviamo la pasta che non può mancare mai sulle tavole dei toscani che ne consumano 23 kg all’anno a testa ma che, come per l’olio di semi, ha risentito delle ripercussioni delle importazioni di grano dall’Ucraina. Un chilo di pasta di semola di grano duro è costato il 34%. Al sesto posto c’è la passata di pomodoro (+31%). E così per cucinare un chilo di pasta al pomodoro sono è quasi 1 euro in più, 0,92 centesimi per la precisione. Al settimo c’è il prosciutto cotto (+28%), all’ottava posizione lo yogurt (+26%), alla nono i bastoncini di pesce surgelato (+19%). Chiude la top ten i cereali per colazione (+13%).

“Le famiglie si sono difese dai rincari come potevano: cercando prodotti con sconti, girando anche per più punti vendita alla ricerca del prezzo più conveniente oppure tornando all’abitudine di fare la lista della spesa per scoraggiare gli acquisti compulsivi. – conclude il Presidente di Coldiretti Firenze, Roberto Nocentini - Piccole strategie che, insieme a tante buone pratiche quotidiane, hanno sicuramente alleviato l’impatto ma che hanno portato anche ad inevitabili rinunce e tagli. Il 2023 è iniziato meglio, con un primo graduale rallentamento dell’inflazione e del costo dell’energia che ha rilanciato la fiducia dei cittadini”.

La top ten dei rincari nella provincia di Firenze
1° olio di semi di girasole + 115%
2° farina di frumento + 73%
3° riso + 45%
4° burro + 37%
5° pasta di semola di grano duro + 34%
6° passata di pomodoro + 31%
7° prosciutto cotto + 28%
8° yogurt + 26%
9° bastoncini di pesce surgelato + 19%
10° cereali per colazione + 10%

Elaborazione Coldiretti sulla base Osservatorio Mise

Fonte: Coldiretti Toscana

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