I problemi di salute della figlia e le condizioni di lavoro non proprio favorevoli. Così una donna di Cecina è stata aiutata da colleghi e datori di lavoro per poter stare vicina alla figlia ricoverata al Meyer.
La donna risiede a Cecina, ma per potere andare all'ospedale pediatrico fiorentino ha consumato ferie e permessi e si è dovuta trasferire. Così i colleghi l'hanno aiutata regalandole le loro ferie e il datore ha fatto la sua parte.
È una storia che racconta l'edizione odierna de Il Tirreno.
"Lo Stato non offre nessun tipo di supporto in questi casi. I certificati per la malattia dei figli non sono retribuiti e io ho consumato ferie, permessi ore arretrate cumulate. I titolari dei punti vendita mi sono venuti incontro il più possibile ma a dicembre avevo finito tutto", ha raccontato la donna al quotidiano livornese.
Al Meyer la bimba viene sottoposta a una terapia d'impatto per una patologia tumorale polmonare, e questa condizione di salute della bimba si somma all'angoscia di non poter condurre una vita serena.
A Firenze, la coppia - anche il marito ha problemi di lavoro - vive i un alloggio messo a disposizione della Fondazione Tommasino Bacciotti, che lavora proprio per dare assistenza ai genitori che hanno storie simili.
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