In poco più di un mese il Museo Archeologico di Montelupo ha registrato quasi 1400 accessi, 557 dei quali solo nel fine settimana del 25 e 26 febbraio in occasione della manifestazione “Mattoncini al Museo”.
Un'iniziativa questa che vedeva un accostamento insolito fra ritrovamenti e opere esposte nelle sale del Museo e i mattoncini più celebri al mondo.
Un pubblico composto in prevalenza da famiglie con bambini che, nonostante le condizioni meteo, è arrivato dall’Empolese Valdelsa, ma anche dall’area fiorentina, dal pisano, dal senese e qualche coraggioso da Donoratico.
L’evento, organizzato da Ichnos: Archeologia, Ambiente e Sperimentazione e Associazione Professionale Archeo&Tech in collaborazione con ToscanaBricks — Il LEGO® Users Group della Toscana, prevedeva mostra con pezzi unici, anche legati alla storia della ceramica di Montelupo come la ricostruzione del Pozzo dei Lavatoi, attività didattiche, il laboratorio di mosaico con i mattoncini e sopratutto l’apprezzatissima “Caccia alla paleontologa”:
«È stata davvero una bella giornata – racconta Lorenzo Cecchini della cooperativa Ichnos – molte famiglie ci hanno chiesto di ripetere questa esperienza e parlando con ToscanaBricks stiamo anche valutando di far diventare questa attività un appuntamento fisso del nostro calendario di iniziative. È stato divertente osservare la reazione di tutti i presenti alle iniziative proposte e la caccia alla paleontologa è stata davvero un grande successo: si trattava di andare a cercare una piccola “Minifigure” fra i diversi scenari allestiti per l’occasione, in palio con successiva estrazione un set LEGO®. Non ci aspettavamo davvero un così alto numero di presenze e siamo molto soddisfatti. Ora siamo pronti per ripartire con l’attività ordinaria».
Un’attività ordinaria che ha visto nel 2022 un importante incremento delle presenze dopo il biennio critico dovuto alle chiusure per il Covid.
Dall’inizio del 2022 i giorni di apertura sono due alla settimana, durante i quali vengono propositi laboratori e attività di approfondimento. Ma praticamente ogni giorno il Museo Archeologico apre le porte alle gite scolastiche che arrivano da tutta la Toscana.
A questi si aggiungono attività apparentemente distanti come i compleanni al Museo, momenti di gioco speciali per avvicinare i più piccoli alla storia, o i matrimoni, ma che in realtà contribuiscono a far crescere l’apprezzamento nei confronti di questo luogo. Tanto che nel 2022 gli ingressi sono stati oltre 4000.
Un’esperienza che affascina i più piccoli, grazie anche alle innovazioni introdotte nello spazio espositivo: postazioni tattili e interattive che facilitano l’accesso al patrimonio archeologico anche da persone con disabilità e hanno reso possibili collaborazioni con associazioni come la Lega del Filo d’oro o Noi da Grandi.
"I gestori del nostro Museo Archeologico hanno fatto un piccolo miracolo. Sono partiti praticamente da una situazione critica e hanno incrementato giorno di apertura dopo giorno di apertura il numero di accessi, ma soprattutto l’attrattività di questo luogo. Le scelte di allestimento, le attività proposte hanno tolto la polvere ai nostri reperti e hanno reso il Museo un luogo affascinante per i ragazzi e le famiglie. Tutto ciò senza dimenticare il rigore scientifico, anche grazie al costante confronto con la direttrice del Sistema Museale, Lorenza Camin. L’iniziativa Mattoncini al Museo è il simbolo di questo nuovo approccio in cui l’archeologia dialoga con il presente e cerca sempre nuove connessioni. È la dimostrazione che si può fare cultura in modo intelligente e divertente", afferma l’assessore alla cultura Aglaia Viviani.
Una gestione impegnativa se si considera che il personale che segue i progetti è composto da 6 – 7 persone e che nei primi mesi le prenotazioni delle gite sono praticamente quotidiane e che anche nei prossimi mesi non mancheranno le iniziative.
Due sono in programma a marzo. Sabato 11 alle 15.00 appuntamento con il laboratorio “Una corda tira l’altra”, laboratorio dedicato alla preistoria e Sabato 25 (la mattina) con “Un reperto per far luce sui romani!”.
Con il mese di aprile poi si potrà tornare a visitare la stupenda villa romana del Virginio. Unica nella provincia di Firenze interamente ricostruita nella planimetria, la villa presenta un’imponente parte residenziale di 16 vani su due piani, che ricalca la tipologia della domus cittadina.
In basso oltre ad un ampio portico, si trovano le terme con il frigidarium, la vasca del tiepidarium, il laconicum per i bagni di vapore e il calidarium. In questi ultimi due ambienti i pavimenti rialzati permettevano la circolazione sottostante dell’aria calda. Nella parte agricola della villa si trovano le aree destinate alle attività produttive, tra cui due fornaci per la cottura della ceramica; un ambiente per la spremitura dell’uva e altri due, col pavimento in cocciopesto, per contenere il succo spremuto.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa
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