Circa 300 tra studenti e genitori hanno partecipato al flash mob silenzioso per esprimere vicinanza alla preside Savino, dopo la comunicazione sull'antifascismo
Riuniti in silenzio, sotto gli ombrelli per ripararsi dalla pioggia che ieri pomeriggio ha bagnato Firenze. In piedi, quasi senza muoversi, per esprimere solidarietà alla preside Annalisa Savino del liceo Leonardo Da Vinci. Un flash mob che si è concluso con un lungo applauso finale, sinonimo della vicinanza alla dirigente scolastica che dopo gli scontri di fronte al liceo Michelangiolo ha scritto una comunicazione a studenti e docenti sull'antifascismo, a cui è seguita la reazione del ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara.
In almeno 300 persone si sono radunate al flash mob silenzioso a favore della preside Savino, davanti al liceo in via Maringolli nel pomeriggio di domenica. Il silenzio è partito dal fischietto suonato da un ragazzo: fermi immobili studenti e studentesse del Michelangiolo, dove il 18 febbraio c'è stata l'aggressione da parte di sei giovani di Azione studentesca, gli studenti del Da Vinci ma anche adulti, in maggioranza, e genitori di altri istituti fiorentini.
Il 23 febbraio scorso sulla ringhiera esterna del liceo è apparso uno striscione di Blocco studentesco, affiliato a Casapound, in reazione alla circolare antifascista di Savino. La scritta e l'incendio di una copia della comunicazione sono state considerate un'intimidazione nei confronti della preside, fatto denunciato alla Digos che ha condotto le indagini fin dall'aggressione di sabato 18 febbraio.
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