Ex Gkn, dal tavolo di crisi chiesto il ritiro del commissariamento

gkn borgomeo
(foto gonews.it)

"Si è svolto oggi il tavolo di crisi QF convocato dal Ministero dell'imprese e del made di Italy, alla presenza della sottosegretaria Fausta Bergamotto. Un incontro che non ha portato a nessuna novità, ma soprattutto ha confermato l'inconsistenza di Borgomeo e oggi anche del Liquidatore che ha dichiarato di non poter entrare nel merito della vertenza poiché non a conoscenza della situazione societaria".

"Così Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale, Stefano Angelini della Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia e Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale.

Il Liquidatore e i suoi consulenti (7 in totale) hanno provato a impostare il confronto sulla solita e unica litania che Qf ha portato ai tavoli, sostenendo che la liquidazione si basa sul mancato raggiungimento dell'oggetto sociale di impresa per colpa dell'occupazione dello stabilimento da parte dei lavoratori.

Un tentativo inaccettabile di ribaltare sui lavoratori la colpa della fuga di Gkn e l'inconsistenza dei progetti di reindustrializzazione portati da Borgomeo.

Le lavoratrici e i lavoratori sono in assemblea permanente in difesa di uno stabilimento produttivo fondamentale per il territorio di Campi Bisenzio e di tutta la regione.

Al punto in cui si è arrivati è fondamentale il ritiro della procedura di liquidazione ‒ sostenuto anche dal Ministero e dalla Regione Toscana ‒ e il commissariamento dell'azienda.

Sono le uniche strade per avviare un reale percorso che valorizzi il lavoro fatto fino a oggi dalla Regione e le proposte depositate al Comitato di proposta e verifica.

Il tavolo è stato aggiornato al prossimo 2 marzo ma è necessario che il Governo individui una soluzione e metta in campo gli strumenti per garantire il futuro industriale dello stabilimento e la continuità occupazionale e di reddito delle lavoratrici e dei lavoratori".

I lavoratori: "Tavolo ministeriale peggiore delle peggiori aspettative"

Un nulla di fatto. Così si può riassumere il primo tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy [MIMIT] da quando QF è stata messa in liquidazione. Un'operazione, a detta delle stesse istituzioni, fatta senza informare né coordinarsi con nessuno e che rischia di vanificare ogni tentativo di rilancio del sito produttivo di Campi Bisenzio.

"Peggiore delle peggiori aspettative: questo è stato l'incontro ministeriale di oggi, dopo mesi di silenzio" così l'RSU ex GKN dopo la conclusione di questa prima tornata, rimandata a giovedì 2 marzo sempre nelle sale del MIMIT. "Il liquidatore nominato da Qf ha candidamente dichiarato di essere in carica da troppo poco per avere elementi, sottolineando come sia presente al Tavolo ministeriale, ormai aperto da quasi due anni e che avrebbe bisogno di decollare in modo concreto, per raccogliere informazioni. Evidentemente questa continua perdita di tempo nella risoluzione della nostra vicenda non è più un caso, ma pare un chiaro obiettivo per farci desistere e andare via. Di fatto è un modo per ottenere tramite altre vie quello che Melrose non è riuscita a fare con quella mail" sottolinea l'RSU.

"Per questo noi diciamo molto chiaramente a tutte e tutti coloro che ci hanno sostenuto in questi 20 mesi: siamo tornati al 9 luglio 2021, ma stavolta con un calcolo più subdolo: il licenziamento di fatto e non dichiarato. Una situazione, se fosse possibile, ancora più grave di quel 9 luglio, perchè ora si sommano più di un anno di parole, ipotesi vuote e, in più, cinque mesi senza stipendio. Bisogna rimettersi a testuggine per impedire che questa operazione passi, la nostra richiesta è chiara e inderogabile: ritiro della liquidazione, pagamento immediato del dovuto, messa a disposizione dello stabilimento alla reale reindustrializzazione, commissariamento di Qf, intervento pubblico" conclude l'RSU.

Per rilanciare la mobilitazione viene indetta un'assemblea generale di tutte e tutti i solidali per Giovedì 2 marzo alla sera alle 20.30, il luogo sarà confermato a breve dai social del Collettivo di fabbrica.

Ficco-Materazzi (Uilm-Uil): "Speriamo Governo riesca a scongiurare la liquidazione"

“L’invito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy a ritirare la procedura di liquidazione di QF purtroppo non è stato accolto e questo in concreto mette a repentaglio ogni possibile percorso di reindustrializzazione del sito ex GKN di Firenze”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, e Davide Materazzi, segretario della Uil Toscana con delega all’industria.

“La Regione Toscana - spiegano Ficco e Materazzi - ha detto che sta verificando gli interessamenti pervenuti per il sito fiorentino di QF, ex GKN, mentre il Ministero del Lavoro ha detto che è in corso la istruttoria sulla domanda di cassa integrazione presentata dalla Azienda. Il MIMIT ha invitato a ritirare la procedura di liquidazione della QF, ma purtroppo tale sua richiesta fino ad ora è stata respinta. Tutto ciò aggrava evidentemente la già drammatica situazione in cui versano i lavoratori della QF di Firenze”.

“Come sindacato - concludono Ficco e Materazzi - siamo estremamente preoccupati e stiamo percorrendo anche le vie legali per tutelare i lavoratori, da ottobre privi di qualsiasi reddito. Speriamo che il Governo, interloquendo con la proprietà, entro il prossimo incontro del 1 marzo riesca a scongiurare la liquidazione della società e a riavviare un percorso di reindustrializzazione”.

Fabiani: "Governo con la Regione su scouting, ritiro liquidazione e tutela lavoratori"

Niente stipendio da cinque mesi per centinaia di lavoratori; uno stabilimento, la ex Gkn di Campi Bisenzio, fermo senza un perché da anno e mezzo; la Regione, le istituzioni locali – Comune di Campi Bisenzio e Città metropolitana – le organizzazioni sindacali e le rsu aziendali che questa mattina a Roma, presso il Mimit, hanno insistito per una prospettiva industriale che ha rilievo per tutto il territorio toscano ed è innestata in una vertenza nazionale. 

“Il Governo ha deciso di sostenere l’azione di scouting che, come ricordato dallo stesso presidente Giani prima della riunione di questa mattina, continua ad essere la scelta consapevole e determinata della Regione per dare un futuro a decine di famiglie” afferma Valerio Fabiani, consigliere del presidente per lavoro e crisi aziendali.

Presente al tavolo con le strutture di Arti e Unità di crisi, il consigliere afferma che ‘il Governo ha deciso di sostenere anche la richiesta di procedura di ritiro della liquidazione mettendo a disposizione il Fondo del credito per le cooperative e il Fondo di salvaguardia di Invitalia. Insieme abbiamo richiesto l’immediato pagamento di quanto dovuto ai lavoratori”. Quanto all’amministrazione straordinaria, aggiunge Fabiani, “la Regione la ritiene ancora un'ipotesi prioritaria e il governo oggi non l’ha esclusa”.

“A Roma Qf non si è presentata; hanno partecipato da remoto il liquidatore con i suoi legali e siamo stupiti che i professionisti non abbiano ancora avuto il passaggio di consegne da parte della proprietà, anche considerando l'importanza del tavolo di questa mattina e la forte tensione sul territorio”. Il consigliere ringrazia la sottosegretaria Fausta Bergamotto che “ha chiesto formalmente con noi il ritiro della procedura di liquidazione riconvocando il tavolo per il 2 marzo”.

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