Collegamento riuscito dall'Istituto Superiore, Empoli è salita sulla ISS. Un gruppo di giovani ha potuto parlare con un astronauta: "Un'esperienza che ricorderemo per sempre"
"30 secondi to go". Sale l'adrenalina, tutti si posizionano al proprio posto, come in un vero lancio. Gli studenti sono in fila, pronti a parlare con "l'infinito e oltre", mentre i radioamatori tentano il collegamento. Termina il countdown e la comunicazione parte, la gioia è tanta e inizia così il viaggio nel cosmo dei giovani studenti.
Siamo all'Istituto di Istruzione Superiore Il Pontormo di Empoli dove stamani ragazze e ragazzi hanno avuto l'occasione di parlare con un astronauta, grazie ad un contatto radio Ariss (Amateur Radio on International Space Station) con la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Un grande giorno per la scuola superiore empolese aspettato tra ansia e fiducia nel successo dell'iniziativa, e che ha visto gli studenti impegnati in mesi di preparazione didattica tra attività di ricerca e speriementazione con gli esperti di settore. Un viaggio, con le parole, tra le stelle e i pianeti reso possibile dal collegamento dei radioamatori della Sezione empolese Ari.
Uno dietro l'altro, un gruppo di studenti si è alternato al microfono intervistando l'astronauta giapponese Koichi Wakata che attualmente si trova a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Un botta e risposta iniziato alle 10.32 con fine, come da programma, alle 10.43 in cui ragazze e ragazzi dalla prima alla quinta superiore, hanno lanciato in orbita 14 domande, rigorosamente in lingua inglese. "Cosa prova prima del lancio?" ha domandato Leonardo, 14 anni, che racconta la sua emozione: "Parlare con l'astronauta è stata un'occasione, un ricordo che mi porterò sempre dietro". Ma dalla Stazione Spaziale Internazionale, come si comunica con familiari e amici? questa la curiosità di Gabriele, 18 anni: "L'astronauta ha risposto che riesce a tenersi in contatto con la propria famiglia tramite mail, internet e collegamenti radio. È stata un'esperienza molto importante per noi ragazzi e ci ha fatto conoscere un mondo che a scuola non è scontato studiare". Avanti un altro, c'è Sara che è incredula di parlare allo spazio. "Ci siamo preparati per molto tempo - dice la studentessa di quinta superiore - ed è stato il coronamento di un progetto lungo e interessante".
Agli studenti l'astronauta ha dato anche un prezioso consiglio. Quello di seguire i propri obiettivi perché in ognuno c'è una passione, basta scoprirla e sfruttarla al meglio.
Un'occasione unica per il Pontormo, sola scuola superiore italiana ad essere rientrata nella selezione insieme ad altri istituti europei. Gremito l'auditorium in cui erano presenti, oltre alla dirigente scolastica Filomena Palmesano anche la sindaca di Empoli Brenda Barnini, l'assessore Fabrizio Biuzzi, il sindaco di Montelupo Fiorentino Paolo Masetti, il consigliere regionale Enrico Sostegni e tante personalità di settore. Tra queste Ilaria Cinelli, originaria di Montelupo Fiorentino e specializzata in ingegneria biomedica, membro esperto della Aerospace Medical Association, già comandante senior di missioni di simulazione di vita su Marte e mentore nel progetto Space4Woman del United Nations Office for Outer Space Affairs (UNOOSA) per ispirare altre donne che sognano lo spazio. E ancora presente l'Osservatorio "Beppe Forti" di Montelupo Fiorentino, l'osservatorio Astrofisico di Arcetri oltre alle tante altre collaborazioni incontrate lungo il percorso, come con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia o l'Agenzia Spaziale Europea, che ha visto in collegamento durante gli approfondimenti dei giovani l'astrofisica Serena Bertone del centro di addestramento degli astronauti.
Un cammino che si è concluso con una mostra di tutti i lavori degli studenti, da esperimenti scientifici a video, podcast, presentazioni, foto e... origami nello spazio. L'esposizione sarà aperta alla cittadinanza sabato 25 febbraio: un pomeriggio dove si potrà assistere agli esperimenti ma anche partecipare ad un'esperienza immersiva nell'esplorazione dello spazio, tramite la guida esperta degli astrofili dell'osservatorio di Montelupo.
Grande soddisfazione per i radioamatori della Sezione Ari di Empoli. "È un progetto iniziato da Massimo Lubello, presidente scomparso qualche anno fa e a cui dedichiamo questa mattina, e dal nostro socio più anziano Vauro Bagnoli. Inizialmente eravamo scettici - racconta il presidente Aldo Rosselli - ma abbiamo creduto nelle nsotre capacità. Oggi vediamo il risultato di un anno e mezzo di lavoro che ha impegnato 28 persone, 24 radioamatori di Empoli e altri di Amsat Italia".
Ha preso parte alla mattinata anche una persona, vanto per tutta l'Empolese Valdelsa di cui è originaria, che è prontagonista nelle indagini sulla vita nel pianeta Marte e che conosce bene lo spazio. È Ilaria Cinelli, che afferma: "Era l'ora che se ne parlasse così a scuola. Lo spazio fa parte della nostra società ed è giusto investire in questo tipo di educazione per i giovani. La scuola si deve innovare, per produrre i lavoratori dei prossimi vent'anni e non del passato". Nozioni e competenze sempre più all'avanguardia per gli studenti, per il loro domani: "Questo evento è stato importante perché ha fatto capire ai ragazzi e alle loro famiglie che lo spazio è una cosa reale e accessibile, anche a chi viene dalla provincia. A prescindere dal loro futuro, si porteranno dietro questa esperienza che avrà un impatto positivo per la loro maturazione intellettuale ed emotiva".
"È bello sapere che la scuola ha investito così tante energie e risorse - commenta la sindaca Brenda Barnini - e che ha saputo fare squadra con tutto il territorio. È stata una bellissima esperienza formativa, che va ben oltre delle nozioni e competenze. A questi studenti rimarrà un bellissimo modo di approcciarsi alla conoscenza".
"Un progetto che è andato oltre alle mura di scuola, coinvolgendo tutta la città". Così la professoressa referente Marzia Materazzi, seguita dalla soddisfazione della dirigente Palmesano: "Si è mobilitata tutta la scuola e il tessuto sociale. I ragazzi si sono impegnati molto in quello che è stato un lavoro interdisciplinare e di collegamento con il mondo reale". Con questo tipo di attività e con la promozione delle materie scientifiche, "la scuola è un trampolino di lancio per i giovani. Abbiamo contribuito a mettere il seme di una passione futura - conclude la dirigente - che poi li porterà a fare grandi e piccole cose. E questo alla fine, è il senso della scuola".
Margherita Cecchin
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