Uno spettacolo per Antonio Manzi a Lastra a Signa

Antonio Manzi, artista eclettico dal segno potente, vive a Lastra a Signa dal 1957. Nella ricorrenza dei suoi 70 anni, al Teatro delle Arti lo spettacolo Inferno lo omaggia tra parole, proiezioni, musica e danza. Con la partecipazione del Consiglio regionale della Toscana, una serata aperta a tutti (ingresso libero, il 24 febbraio alle 21) alla scoperta dell’eclettico artista a cui Campi Bisenzio ha dedicato un museo e Lastra a Signa ne conserva le opere giovanili: le Tovaglie disegnate nella storica trattoria Sanesi. Dagli anni tormentati della giovinezza all’autoritratto donato alla Galleria degli Uffizi, Inferno è lo spettacolo scritto e interpretato da Andrea Bruno Savelli, attore, regista e scrittore, direttore del Teatro Dante-Monni, che ha raccolto le testimonianze dell’artista in anni di incontri e conversazioni. In scena le sue sculture e i suoi dipinti, oltre ai versi di poeti affini alla sua sensibilità, da Campana a Baudelaire, i colori vibranti che tanto gli sono cari e la danza, così simile alla sua pittura. Ed è in base a questa relazione fortissima con la danza, che sono state create le coreografie originali a cura di Lara Favi, in cui si animano il convivio di demoni delle opere giovanili, il turbine di colori della maturità.

Fondamentale per raccontare Manzi l’uso di più linguaggi artistici. Ecco quindi che, grazie a proiezioni su vele fluttuanti sul palcoscenico, si faranno vive in teatro alcune tra le sue opere più amate, oltre ai versi di Campana, poeta amatissimo. “La genesi dello spettacolo è partita dalle Tovaglie - spiega l’artista– le due opere che ho realizzato a quindici anni con una semplice penna biro che adesso sono esposte presso il Comune di Lastra a Signa. Sono le mie pietre miliari, quelle che maggiormente si sono confrontate con il giudice più severo, il tempo, e quelle in cui ho più fiducia”. Tra Lastra e Campi Manzi, oramai conosciuto e apprezzato a livello internazionale, lavora a realizzazioni importanti per il territorio come la scultura in bronzo per il cimitero della Misericordia o l'affresco dell'Annunciazione nella chiesa di Santa Maria, la statua "Inno alla Vita", collocata proprio nel giardino antistante Villa Rucellai, sede del museo che Campi gli ha dedicato; a Lastra suo il Crocifisso in bronzo della Chiesa della Natività e il Monumento al Donatore nella piazza Donatori del sangue.

 

Fonte: Ufficio Stampa

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