Non solo Firenze, ma tutta la Toscana vivrà i festeggiamenti per l'Elettrice Palatina nei giorni intorno all’anniversario della sua morte avvenuta il 18 febbraio del 1743.
A dirlo il presidente della Regione Eugenio Giani che stamani ha reso omaggio alla statua eretta in onore di Anna Maria Luisa de' Medici nelle Cappelle Medicee, nel corso della cerimonia che si celebra come ogni anno a Firenze. Il presidente si è poi recato in Palazzo Vecchio dove ha partecipato insieme al sindaco Dario Nardella alla cerimonia di scoprimento dell’opera di Salimbeni che si è svolta nel Cortile della Dogana.E Giani, ricordando l’importanza per Firenze e la Toscana dell’ultima discendente della stirpe medicea , ha sottolineato la volontà di dare seguito “a quello che era il volere dell’Elettrrice a proposito della facciata della chiesa di San Lorenzo. Mi piacerebbe – ha spiegato il presidente della Regione- che si potesse realizzare una scenografia che per almeno un paio di mesi ci possa far vedere come, secondo i Medici, doveva essere la facciata di San Lorenzo”.
Giani ha poi ricordato le grandi virtù di Maria Luisa de' Medici “Era moderna, generosa e lungimirante da pensare alla funzione pubblica delle opere d'arte da parte del pubblico e anche dei "forestieri", a quello che sarebbe diventato il turismo così come oggi lo conosciamo. Se oggi a Firenze e in Toscana abbiamo concentrato un quarto del patrimonio artistico italiano lo dobbiamo a lei. Senza di lei la Toscana davvero non sarebbe quello che è. Per questo voglio che tutta la Toscana viva il suo ricordo, e che tante altre città della nostra regione, possano celebrarla in questo periodo con i festeggiamenti che merita”
A Palazzo Vecchio la statua dell’Elettrice Palatina
Si trova da oggi a Palazzo Vecchio la statua di Anna Maria Luisa de’ Medici, più nota come Elettrice Palatina, al cui celebre ‘Patto di Famiglia’ Firenze deve il mantenimento del suo straordinario patrimonio artistico e culturale. L’inaugurazione si è svolta nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario della morte dell’ultima discendente della stirpe medicea, avvenuta il 18 febbraio 1743. Presenti, tra gli altri, il sindaco Dario Nardella, la vicesindaca Alessia Bettini, l’assessora alla Cultura della Memoria Maria Federica Giuliani, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il senatore Paolo Marcheschi, il questore Maurizio Auriemma, il presidente del Consiglio comunale di Firenze Luca Milani, il direttore regionale musei della Toscana Stefano Casciu, la direttrice dei musei del Bargello Paola d’Agostino, il priore di san Lorenzo monsignor Marco Domenico Viola.
“Senza l’Elettrice Palatina - ha detto il sindaco Nardella - Firenze non sarebbe oggi la città che conosciamo e un enorme patrimonio si sarebbe disperso. Una storia non abbastanza ricordata di straordinario amore per Firenze, ma anche di grande modernità. Per questo, oggi le tributiamo un doveroso riconoscimento attraverso la scultura di Salimbeni che rimarrà per sempre nel Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio, affinché cittadini e visitatori possano conoscere la sua storia e capire cosa ha rappresentato l’ultima del Medici per Firenze e per la Toscana”.
L’opera in marmo è stata realizzata dallo scultore Raffaello Arcangelo Salimbeni, risultato vincitore di un concorso bandito proprio dall’amministrazione nel 1945, per rendere omaggio all’Elettrice Palatina. Solo nel 1965, a seguito della stipula di una convenzione con il Comune, l’artista ne cominciò l’esecuzione, per terminarla nel 1977. Nel 1985 la scultura venne esposta nell’atrio dello scalone Del Moro in Palazzo Pitti, dove restò per dieci anni prima del trasferimento al Canto de’ Nelli, tra il campanile di san Lorenzo e il mausoleo mediceo, sul basamento donato per l’occasione dall’antiquario Alberto Bruschi. A seguito della realizzazione della nuova uscita del museo delle Cappelle Medicee, venne trasferita nel sotterraneo della Basilica di San Lorenzo, nella cripta lorenese. Con la collocazione definitiva nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio, sul lato sinistro, la scultura torna finalmente fruibile al pubblico, un modo per onorare la memoria di una donna che ha rivestito un ruolo fondamentale per l’arte e la cultura fiorentina. L’opera è stata ricollocata a Palazzo Vecchio dalla direzione Cultura e dalla direzione Servizi tecnici del Comune, sfruttando anche parte di un contributo privato erogato dalla Compagnia dei Semplici di Firenze a suo tempo per il restauro del basamento.
Anna Maria Luisa de’ Medici (1667-1743), figlia di Cosimo III, moglie dell’Elettore Palatino Johann Wilhelm von Pfalz-Neuburg – da qui il nome di Elettrice Palatina con il quale è conosciuta – di cui rimase vedova nel 1716, sorella dell’ultimo granduca mediceo, Gian Gastone, che morì senza prole il 9 luglio 1737, era infatti l’ultima discendente del ramo granducale mediceo. A seguito dell’estinzione della dinastia, il governo del Granducato di Toscana passò agli Asburgo-Lorena. Fu così che l’Elettrice Palatina, il 31 ottobre 1737, stipulò con Francesco Stefano di Lorena il cosiddetto “Patto di famiglia”, con il quale cedeva al nuovo granduca l’ingente patrimonio di opere d’arte, libri e altri beni preziosi raccolto dai Medici in tre secoli di potere, a condizione che niente di quanto era “per ornamento dello Stato, e per utilità del Pubblico, e per attirare la curiosità dei Forestieri” venisse portato fuori dalla città e dal Granducato. Il suo gesto lungimirante evitò la spoliazione di quel patrimonio, facendo di Firenze la città d’arte che oggi conosciamo.
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