È stato condannato a tre mesi di reclusione per tentata violenza privata un ex commissario capo del carcere di San Gimignano. La condanna è stata inflitta, con rito abbreviato, dal tribunale di Firenze. Le indagini sono state chiuse nel maggio 2022, mentre i fatti risalgono alla primavera del 2021 quando avrebbe minacciato l'ex direttore del penitenziario di divulgare e inviare ad un'emittente televisiva nazionale i colloqui abusivamente intercettati con i detenuti perché non proseguissero senza la presenza degli ispettori. Minacce alle quali il direttore di allora reagì con la denuncia. Secondo quanto ricostruito e come spiegato dall'ex direttore ai magistrati, il confronto con i detenuti era stato avviato per superare le tensioni dopo l'inchiesta sulle torture che ha riguardato la casa circondariale di Ranza, che ha portato alla condanna di dieci agenti di polizia penitenziaria. Parte di queste conversazioni vennero intercettate.
Un ispettore coinvolto nella stessa inchiesta, accusato di abuso d'ufficio, violazione di sigilli, intercettazioni illecite di comunicazioni, accesso abusivo al sistema informatico, ha invece chiesto la messa alla prova e il giudizio arriverà nelle prossime settimane. Nell'aprile 2022 l'ispettore fu sospeso dal servizio per nove mesi dopo che nel suo computer furono trovati 165 file delle registrazioni dei colloqui. Anche per il commissario capo fu chiesta l'interdizione dal servizio per 10 mesi, rigettata dal gip perché fu ritenuto che non vi fossero sufficienti prove.
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