Da gennaio 2023 si è aggiunto un nuovo spazio aperto al pubblico nel panorama degli archivi toscani e nazionali: l’Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana. L’Archivio comprende la documentazione propria del Consiglio regionale, e quella di archivi aggregati, relativa ad affari esauriti da oltre quarant’anni e destinata alla conservazione permanente, in adempimento dell’obbligo sancito dall’articolo 30 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs n. 42 22 gennaio 2004). A più di cinquanta anni dalla nascita delle Regioni, il Consiglio regionale della Toscana è il primo fra le Regioni a statuto ordinario a dotarsi di una sede e di sale dedicate alla consultazione per la Sezione separata di archivio.
Prima del taglio del nastro all’ingresso dei locali dell’Archivio storico, nel cortile dove ha sede il Consiglio regionale, si è svolto un momento di riflessione e confronto presso la sala conferenze dello spazio Carlo Azeglio Ciampi in via dei Pucci 16. Sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il presidente della Regione Eugenio Giani. A seguire gli interventi di Michele Di Sivo, Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, e di Aurora Savelli, Università di Napoli L’Orientale. Tra i presenti anche due ex presidenti della Regione Claudio Martini (dal 2000 al 2010) e Vannino Chiti (dal 1992 al 2000), che hanno rivolto parole di apprezzamento per l’iniziativa, e Angelo Passaleva già presidente del Consiglio regionale.
“Oggi è una giornata di festa. Siamo la prima Regione a statuto ordinario a dotarsi di un archivio storico – ha sottolineato Antonio Mazzeo presidente dell’Assemblea toscana – e qui si possono trovare documenti significativi della nostra storia. Un luogo aperto ai cittadini e alle cittadine della Toscana per poter consultare e leggere pezzi della nostra storia recente, per coltivare la memoria. È davvero con grande soddisfazione che annuncio l’inaugurazione dell’Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana. Da oggi, infatti, tutti i cittadini interessati alla storia della nostra Regione avranno a disposizione, in un unico luogo, una incredibile quantità di informazioni e di fonti per la ricerca. Grazie all’Archivio storico, la nostra Assemblea legislativa si dota così di un ulteriore strumento di apertura verso la società civile, gli studiosi e l’intera cittadinanza: attraverso i documenti che sono stati pazientemente raccolti e resi fruibili grazie allo straordinario lavoro dei nostri uffici, sarà infatti possibile ripercorrere la storia, i processi decisionali e le scelte operate dalla nostra Regione fin dalla sua nascita. Una vera e propria memoria delle vicende che hanno riguardato la Toscana dal 1970 a oggi e dell’impegno dei politici e degli amministratori che si sono succeduti nel vivere e costruire, passo dopo passo, questo pezzo di storia delle nostre Istituzioni. Un primo passo importante ma non ancora la fine del percorso dal momento che proseguirà il lavoro, assai più impegnativo, del riordino e descrizione di tutta la documentazione, anche in vista di una sua maggiore diffusione attraverso processi di digitalizzazione.”
“Prima della mia esperienza di presidente della Regione sono stato presidente dell’assemblea toscana – ha detto Eugenio Giani - e qui ho lasciato il cuore. È importante che il mio successore Antonio Mazzeo sia riuscito a realizzare ed aprire l’archivio storico, un luogo dove si potranno trovare documenti utili per tesi di laurea, per mostre sulla democrazia e la libertà nella nostra regione. Non dimentichiamo che il futuro si costruisce sulla memoria e la ricostruzione del passato, per questo diventa fondamentale rendere accessibili i nostri preziosi archivi.”
Tutta l’attività del Consiglio è rappresentata nell’Archivio storico: tra le serie principali ci sono infatti i verbali elettorali, i verbali e i resoconti delle sedute consiliari, i verbali dell’Ufficio di Presidenza e i verbali della Conferenza dei Capogruppo, nonché la serie generale della Corrispondenza. Nell’Archivio storico sono conservati tutti gli atti di prerogativa del Consiglio delle prime legislature: le leggi regionali, le proposte di legge al Parlamento e quelle di iniziativa popolare, le petizioni, le deliberazioni consiliari, gli atti di controllo ispettivo (interpellanze ed interrogazioni) e gli atti di indirizzo politico (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) e molte altre tipologie di atti che si sono succedute nel tempo. Inoltre vi si trovano i fondi delle Commissioni permanenti e speciali. Fa parte dell’Archivio storico anche l’importante Fondo Oriana Fallaci (Firenze, 1929-2006), donato al Consiglio dall’erede nel 2016. La parte libraria, che raccoglie tutte le sue opere a stampa, in italiano e nelle traduzioni in varie lingue, si trova nella sala della Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo dedicata alla scrittrice; il materiale archivistico è conservato invece presso l’Archivio storico e abbraccia tutta la vita professionale della giornalista e scrittrice, dagli anni Cinquanta fino alla sua morte.
“È fondamentale conservare la memoria e l’apertura dell’Archivio Storico della Regione Toscana è un fatto importante - ha detto Aurora Savelli docente Storia Moderna Università di Napoli – per tutti i cittadini di Firenze e della Toscana. Anche per gli studenti trovare documenti e fonti dirette è estremamente significativo e come Società degli Storici stiamo elaborando un documento che evidenzia l’importanza dell’apertura degli archivi e della conservazione e fruizione dei documenti diretti.”
“Ci sono voluti 23 anni per istituire le regioni dopo la Costituzione – ha evidenziato Michele Di Sivo Soprintendente Archivistico della Toscana – e adesso sono passati 53 anni per aprire il primo archivio storico. In questi anni è cambiato profondamente il rapporto tra le regioni, tra le regioni e lo stato, è cambiata la società, questi archivi possono diventare fonti primarie per ricostruire la storia del paese. Custodire e valorizzare la propria memoria è importante e l’esempio virtuoso della Toscana può essere seguito anche da altre istituzioni. Oggi apriamo un archivio storico con una gestione separata che significa che, all’interno dell’ente, ci sono dei professionisti che valorizzano questo patrimonio, rendendolo pienamente fruibile. Questa raccolta possiede anche degli archivi aggregati come l’importante Fondo di Oriana Fallaci e in futuro dobbiamo rispondere alla sfida digitale che ci permetterà di accedere in modo ancora più semplice e diretto ai documenti selezionati.”
Il patrimonio documentale del Consiglio è disponibile sia per la consultazione interna, da parte del personale delle strutture della Regione Toscana, che per la consultazione esterna, da parte di studiosi e cittadini e di chiunque abbia necessità di prendere visione o estrarre copia del materiale, per scopi storici, di ricerca o di studio. Il personale dell’Archivio storico fornisce inoltre al pubblico assistenza alla ricerca. Dopo la presentazione sono state visitate le sale destinate all’ archivio che sono collocate al piano terreno del palazzo del Pegaso, in via Cavour 2, intitolate a Elio Gabuggiani e Loretta Montemaggi, i due primi presidenti del Consiglio regionale.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa
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