La Repubblica ha riconosciuto il 10 febbraio come Giorno del Ricordo per conservare e rinnovare la memoria della tragica esperienza degli vittime delle foibe, di coloro che hanno vissuto il doloroso esodo dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia nel periodo del secondo dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale. Il “silenzio storico" ha gravato per quasi mezzo secolo su una parte consistente della storia d'Italia. Il dramma di centinaia di migliaia di nostri connazionali costretti ad abbandonare abitazioni, beni, attività, costretti ad affrontare la via crucis dell'esilio; la tragedia di decine di migliaia di italiani brutalmente assassinati nelle Foibe carsiche; l'angoscia e la disperazione dei tanti loro cari cui è stata negata la possibilità di accogliere le salme dei propri genitori, dei propri fratelli, dei propri figli. Tutto ciò, avvenuto al confine orientale del nostro Paese e per quasi mezzo secolo rimosso da ogni narrazione. I testi di scuola hanno tralasciato tali vicende, le celebrazioni ufficiali, così copiose e solenni su altri temi, hanno rigorosamente cancellato ogni ricordo di esodo e foibe. Le nuove generazioni, esclusi casi isolati di chi aveva fonti familiari di testimonianza, hanno subìto la violenza di essere tenute nell'ignoranza di un qualcosa che rappresenta un tassello importante della storia nazionale. La Sezione Lega di Empoli sottolinea l’importanza di tutte le iniziative nazionali e locali, volte a valorizzare la testimonianza in tutti gli ambiti della storia. Una adeguata conoscenza di quanto accaduto nei territori istriano, dalmata e fiumano sarà la premessa per capire il motivo di tali vicende, individuare anche i responsabili di tali crimini senza revanscismo e condannare con i mezzi della giustizia storica gli autori di tali delitti ed anche chi ha gestito decenni di oblio, compreso chi ancora oggi continua ad ostacolare il percorso della verità e della giustizia.
Lega Empoli
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