Dolci carnevaleschi, ok cenci e frittelle. Cna: "Prezzi contenuti"

Andrea Panchetti (foto gonews.it)

Dopo il calo delle vendite di dolci che solitamente segue al Natale, i 656 forni e pasticcerie della Città Metropolitana di Firenze (artigiani al 68%) sono sostenuti dalla buona partenza delle vendite dei dolci carnevalizi.

Frittelle, cenci e schiacciata alla fiorentina si confermano anche in questo 2023 le passioni dolci del Carnevale dei fiorentini decisi a farsi questa concessione e a concedersi qualche peccato di gola prima di immergersi nel periodo quaresimale.

Un mercato in costante aumento cresciuto quasi del 25% circa nell’arco dei cinque anni precedenti la pandemia.

“A farla da padrone i cenci, in tutte le loro declinazioni, fritti della tradizione, al forno per i salutisti, magari bagnati nella cioccolata fusa per i più golosi. Da soli valgono tra il 40 e il 50% del mercato dei Dolci di Carnevale” spiega Andrea Panchetti, presidente dei Dolciari e panificatori di CNA Firenze.

“Siamo anche riusciti a contenere i prezzi, nonostante il forte rialzo delle materie prime come l’olio. Per cui rispetto ad un anno fa i rincari si aggirano intorno al 4/5%, con un costo che varia dai 20 ai 25 euro al chilo – prosegue Panchetti – Cosa ancor più importante, siamo riusciti ad assicurare gli alti standard di qualità tipici della produzione artigianale”.

A differenza del periodo pasquale, in cui dolci estranei alla tradizione gastronomica locale si affermano anche a Firenze (uno tra tutti la pastiera napoletana), a Carnevale c’è pochissimo spazio sulle tavole dei fiorentini per dolci tipici di altre regioni come gli strufoli del Mezzogiorno o le castagnole del Lazio.

Fonte: Cna - Ufficio stampa

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