Sono 119 le persone assunte grazie ai percorsi di inserimento lavorativo di Co&So

Presentato il Bilancio sociale del consorzio nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio. La presidente Fiaschi: “Impegnati nel dare risposte concrete ed adeguate alle nuove esigenze dei cittadini”


Sono 133 i tirocini avviati e 119 le persone assunte nel territorio pistoiese, nel corso del 2021, grazie ai percorsi di inserimento e inclusione avviati dalla cooperative del Consorzio Co&So. È questo uno dei risultati che emergono dal Bilancio sociale 2021, la cui presentazione è in corso oggi alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia a Pistoia.

Nell'area pistoiese il consorzio si occupa di servizi culturali ed educativi, in biblioteche, scuole, nidi, musei. Ha avviato con la Fondazione Cr Pistoia due progetti ("Il museo raccontato da te" e "Colleviti: ricordare, fare, partecipare", a titolarità del Consorzio Fabrica). Nell'ambito del progetto “Diritto di Transito: spazi di Immigrazione giovanile 4.0” finanziato dall'impresa sociale Con i bambini dà opportunità a ragazzi tra gli 11 e i 17 anni a rischio di esclusione sociale. Inoltre offre sostegno scolastico, organizza laboratori per persone con disabilità, gestisce servizi residenziali semiresidenziali e di assistenza domiciliare, e gli appalti di manutenzione del verde e servizi cimiteriali.

“Particolare attenzione nel territorio pistoiese è rivolta all'inclusione sociale, cosa di cui siamo orgogliosi” commenta Claudia Fiaschi, presidente del Consorzio Co&So. “Il consorzio è impegnato nel dare risposte concrete e adeguate ai nuovi bisogni delle persone promuovendo l’integrazione, creando opportunità di occupazione, assistendole e accompagnandole in percorsi di autonomia e inserimento sociale e lavorativo”.

Sono 5 i progetti della rete Sistema Accoglienza Inclusione per un totale di 17 posti, 10 i posti in accoglienza sociale di cui 5 per persone con fragilità e in condizione di svantaggio socio-economico e abitativo, 22 servizi di inserimento lavorativo.
L’esperienza del progetto Fami-Mind finanziata con il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione, che si è conclusa nel 2021, ha permesso di creare un modello di presa in carico per cittadini di paesi terzi in condizione di vulnerabilità psicopatologica, attraverso equipe multidisciplinari.

 

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