Al dibattito pubblico sul Tempio Crematorio, al ristorante pizzeria “Il Tulipano” di Castelfiorentino ,sorprende la massiccia presenza delle forze dell’ordine ma assente qualsiasi rappresentante dell’amministrazione.
Emerge dal dibattito che in riferimento alla legge 130 del 39 marzo 2001 “Disposizione in materia e dispersione delle ceneri” all’articolo 6 comma 1 si precisa “che entro sei mesi dalla data della presente legge le regioni elaborano piani regionali di coordinamento per la realizzazione di crematori da parte di comuni, anche in associazione tenendo conto della popolazione residente dell’indice di mortalità e dei dati statistici sulla scelta crematoria da parte dei cittadini di ciascun territorio comunale, prevenendo di norma la realizzazione di almeno un crematorio per Regione”.
È sulla base di questo vuoto normativo, che la Regione Toscana non ha mai colmato, che il Comune di Castelfiorentino e la sua Giunta si possono permettere la realizzazione di un progetto così diffusamente avversato senza cercare nessun tipo di dibattito pubblico con la cittadinanza.
Considerando che in Toscana ci sono già 12 Tempi Crematori e che alcuni di essi funzionano a intermittenza, a volte a giorni prestabiliti o addirittura solo per la popolazione residente e che tutti sono collocati a servizio di una provincia con un bacino di utenza molto ampio, risulta ancora più incomprensibile come il Comune di Castelfiorentino insista su un impianto con cremazioni locali che, in quattro anni di valutazione, non hanno mai raggiunto le 30 cremazioni l’anno.
Castelfiorentino si colloca tra l’altro, in riferimento alla FiPiLi, tra Firenze e Livorno che sono entrambe perfettamente coperte dal servizio e a ciò si aggiunge la questione del prezzo che non essendo omogenea per tutti i templi, in alcuni casi, si privilegia il Tempio di Bologna rispetto ad altri della regione.
Se consideriamo inoltre che la giunta non sa al momento neanche la disponibilità dei posti per ogni singolo cimitero, come emerge in risposta a una istanza che il comitato stesso ha presentato al comune, e che la questione del prezzo della cremazione potrebbe essere aggirato con apposite convenzioni tra comuni, come indicato proprio dalla legge 130 su citata, emerge che l’utilità pubblica è molto ridimensionata rispetto alla necessità di avere un tempio sotto casa, visto che non si parla di una panetteria.
Molti sono i punti ancora da chiarire affinché la cittadinanza possa avere un’idea consapevole della necessità di questo servizio che vincolerà l’amministrazione a una convenzione trentennale con un privato, chiarimenti pubblici a cui l’amministrazione si sottrae.
Un’amministrazione dimissionaria che non sa neanche quanti posti disponibili ha per ogni cimitero.
Susi Giglioli, Lega Castelfiorentino
Notizie correlate
Tutte le notizie di Castelfiorentino
<< Indietro