Empoli in Azione scrive al sindaco di Empoli per proporre iniziative sulla memoria, con particolare riguardo al periodo della dittatura fascista, alle guerre coloniali, all’antisemitismo, alla lotta di liberazione.
Siamo fermamente convinti che senza memoria non abbiamo futuro, che senza “conoscenza della Storia” pur in forme e modi diversi, la nostra società può tornare a commettere errori del passato. Vogliamo trovare nuovi linguaggi, che sappiano unire chi non c’è più alle nuove generazioni.
Ecco le proposte:
1) Raccolta delle tesi di laurea sulla resistenza: proponiamo di raccogliere nella casa della memoria, tutte le tesi di laurea che trattino la storia della liberazione e/o della deportazione del nostro circondario. Bisognerebbe anche dare la possibilità ai neo-laureati di presentare al pubblico i loro lavori, e se ritenute di interesse storico, provvedere alla pubblicazione delle stesse.
2) Gite d’Istruzione. Proponiamo di sensibilizzare i docenti del nostro circondario, prevedendo anche una formazione preventiva degli stessi, ad incentivare le classi a gite d’istruzione nei luoghi della memoria.
Questi luoghi dovrebbero essere:
- Casa della Memoria di Empoli
- Luoghi della memoria di Empoli (piazza 24 luglio/ ex vetreria taddei)
- Padule di Fucecchio- Centro Documentazione
- Museo della Deportazione di Prato
- Memoriale Italiano di Auschwitz di Firenze (viale Giannotti)
- Museo Parco di Sant’Anna di Stazzema.
3) Istituto Storico della Resistenza - Casa della memoria. Creare accordi di partenariato, tra gli istituti scolastici del circondario e l’Istituto Storico della Resistenza di Firenze e la casa della memoria di Empoli, per permettere agli studenti di poter usufruire di periodi di stage presso questi enti, incentivando i lavori di tesine o altre esperienze su temi legati alla resistenza e alla storia locale.
4) Cerimonie: Vorremmo che alle cerimonie istituzionali inerenti i temi della memoria (25 Aprile, 8 marzo, giornata della memoria, il 24 luglio) alcuni passi fossero compiuti da studenti delle nostre classi, non solo come spettatori ma come attori.
Vorremmo per esempio, che i poster che ricordano le manifestazioni fossero creati da studenti delle nostre scuole (un concorso?), che i pezzi musicali suonati durante le cerimonie siano suonate o composte da orchestre giovanili presenti sul nostro territorio, che alle cerimonie di commemorazione partecipino scolaresche di altre nazioni. Inoltre sarebbe auspicabile far adottare i monumenti presenti nel nostro circondario alle scuole. La loro cura (per piccoli interventi) le loro segnalazioni dovrebbero cementare il rispetto per chi ha donato la vita per gli altri e garantire la continuità della memoria.
5) Storia Coloniale/Effetti leggi razziali: Purtroppo i programmi scolastici ed in generale anche la produzione storica si è poco concentrata, sugli aspetti delle nostre occupazioni coloniali, in particolare su quelle africane e sulle campagne di guerra. Riteniamo importante quindi intraprendere una serie di iniziative per conoscere gli aspetti di questa parte della storia che devono entrare a far parte del bagaglio culturale di ogni studente e di ogni cittadino.
Inoltre, vorremmo che per quanto riguarda la storia dell’antisemitismo, fossero analizzati meglio i periodi a partire dal 1938, per evidenziare come la scelta di colpire la popolazione ebraica non fu dettata da accordi o da insistenze dell’allora alleato nazista, ma fu una precisa scelta del Governo Mussolini e della corona.
Andrebbero pertanto anche meglio analizzati tutti quei contributi storici, che evidenzino quali effetto ebbero sulle persone le leggi antisemite, creando dei “focus” su scuola, lavoro, stampa e informazione.
Inoltre, mentre nell’immaginario collettivo del periodo risorgimentale nel bene o male tutti conoscono le figure di Garibaldi, Cavour, Mazzini e i loro pensieri politici, per quanto riguarda il periodo della dittatura e della resistenza, pochi conoscono i contributi intellettuali e personali di soggetti come Gobetti, Amendola, i fratelli Rosselli, Gramsci, Leone Ginzburg, De Gasperi e altri.
Secondo noi, andrebbero creati dei momenti per analizzare come il grande contributo intellettuale di queste figure, sia confluito nella nostra Carta costituzionale.
Andrebbero altresì creati dei momenti per far conoscere anche il ruolo delle donne nella lotta politica del ventennio e nelle formazioni partigiane. (Rina Chiarini, Stefanina Moro, Carla Capponi e altre)
Fonte: Empoli in Azione
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