E tu come stai? Il film sull'odissea dei lavoratori Gkn arriva al cinema

«Non vi è racconto, fattuale o immaginario, che non nasca da un’urgenza. Il nostro film non fa eccezione», dicono i registi Filippo Maria Gori e Lorenzo Enrico Gori, autori con il Collettivo di fabbrica Lavoratori Gkn di Firenze del documentario “E tu come stai?”, che racconta la mobilitazione dei lavoratori e lavoratrici della fabbrica fiorentina GKN. Con la produzione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Istituto Ernesto de Martino, ora il film inizia il suo viaggio al cinema, grazie ad una distribuzione OpenDDB.

A Firenze (dove il film ha ricevuto una calorosa accoglienza nella prima assoluta durante il Festival dei Popoli) il documentario sarà in sala lunedì 30 gennaio, alle ore 20.30 al cinema La Compagnia (via Cavour 50r): per l’occasione saranno presenti gli autori e il Collettivo di Fabbrica - Lavoratori GKN.

La necessità, il bisogno di raccontare questa storia di lavoratori e lavoratrici origina dai contorni inediti che ha assunto la mobilitazione, la dinamica alla base della protesta, miccia che ha preso fuoco dal tentativo, non così originale secondo le cronache attuali italiane, di dismissione industriale. La forza, invece, di queste immagini risiede in ciò che significa oggi la protesta della GKN Firenze, la cui vertenza ancora non si è chiusa, capace di dialogare con le altre voci, le altre lotte vive in Italia, non solo sul tema del lavoro, ma anche per l’ambiente, per il clima, per un futuro che sia sostenibile per tutti.

Il 9 luglio 2021 i lavoratori della GKN Driveline Firenze, azienda dell’automotive, scoprono che la loro fabbrica a Campi Bisenzio, a Firenze, è stata chiusa. Nessun preavviso, nessuna crisi: si tratta di una delocalizzazione a fini speculativi. La reazione del Collettivo di Fabbrica degli operai non si fa attendere. Occupano lo stabilimento, vi organizzano un presidio per garantirne la sicurezza e avviano una mobilitazione che coinvolge l’intero territorio e altre lotte del paese. “Insorgiamo”, motto partigiano fiorentino, diventa la loro parola d’ordine. Per sfuggire a calcoli politici e finanziari calati dall’alto la comunità degli operai GKN si ritrova ad affrontare continui ostacoli, raggiri e imprevisti. Più vanno avanti e più la lotta si svela essere non solo uno strumento di difesa ma anche un modo diverso di intendere la vita, dove prendersi cura degli altri costituisce il primo passo per la cura di sé.

«Le prime interviste, i primi cortei coi loro comizi e le prime assemblee che filmavamo sembravano tutte quante dirci all’unisono la stessa cosa: noi stiamo così, e voi come state? - dichiarano i registi - Nel descriverci cosa fosse successo, i racconti degli operai non erano mai autoreferenziali. La priorità era sempre quella di connettere le proprie esperienze a quelle degli altri. I loro problemi erano anche nostri, così come i nostri erano loro. Non perché quei posti di lavoro ci riguardassero in prima persona, bensì in quanto persone affezionate al proprio lavoro. Capire questo ragionamento, farlo proprio, era la prima e più cruciale condizione necessaria per sviluppare il progetto che, dopo pochi giorni trascorsi col Collettivo, decidemmo di avviare: non più solo una raccolta di materiali di ricerca e archivio, bensì la realizzazione di un film documentario.»

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