Numerosissime le domande rivolte da tutti i consiglieri regionali ai responsabili di RFI stamani durante l’audizione in Commissione Ambiente.
Sono state fatte domande riguardanti i disservizi della rete di cui fanno le spese soprattutto i pendolari, la fatiscenza delle stazioni, soprattutto quelle più piccole, il problema della sicurezza sui treni, l’ammodernamento delle linee, la situazione del nodo di Firenze per l’alta velocità, l’Osservatorio Ambientale che doveva monitorarlo, il problema degli espropri e di come non vengono informati i cittadini di cosa e quando gli verrà tolto.
Ma per quanto le domande fossero tutte molto precise e circostanziate, i responsabili di RFI sono rimasti sul vago, citando la cornice di grandi accordi nazionali e regionali, intenti di adeguamento alle normative europee, aumento dell’offerta, senza dire nulla di importante e concreto, che si potesse misurare con la nostra esperienza di consiglieri e cittadini.
Mi preme sottolineare che alle numerose interrogazioni su vari temi legati al mondo delle ferrovie fatte in questi anni ho sempre riscontrato una grande difficoltà per ottenere risposte, dovendo anche ripresentare e sollecitare gli stessi documenti, ma proprio per questo oggi l’occasione di potermi interfacciare con i vertici di RFI era un’occasione importante ed ho chiesto loro principalmente due cose: a che punto era l’operatività dell’Osservatorio Ambientale del Nodo di Firenze e notizie sul raddoppio ferroviario della linea Empoli-Siena in località Granaiolo, Fontanella Sant’Andrea.
Sull’Osservatorio Ambientale, che avrebbe dovuto seguire l’avanzamento dei lavori per la realizzazione delle opere del Nodo Ferroviario Alta Velocità di Firenze in riferimento soprattutto alla compatibilità ambientale e all’ottemperanza delle prescrizioni dettate dalla VIA, avevo fatto un’interrogazione il 21 marzo 2022 essendomi accorta che il relativo sito era aggiornato al 2016.
Il 16 maggio 2022 l’assessore all’ambiente mi aveva risposto che c’erano stati effettivamente 4 anni di assenza dell’Osservatorio Ambientale e che, per adeguarsi alle nuove leggi sul funzionamento degli Osservatori il vecchio OA era decaduto e i suoi membri rinominati con DM 68 del 4 febbraio 2022.
Dalla sua costituzione l’Osservatorio si è riunito due volte, il 21 febbraio e il 23 marzo 2022 per definire il “modus operandi, sito web, sistema di archiviazione e protocollo dei documenti” SENZA REDIGERE VERBALI ma consapevole che l’aggiornamento dei dati ambientali è una “attività [che] rappresenta ora una delle delle priorità dell’Osservatorio in essere.”
A distanza di molti mesi i dati di verifica ambientale presenti sul sito non sono stati aggiornati e l’interfaccia che doveva essere semplificata è sempre la stessa; RFI chiamata in causa su questo stamani non ha dato spiegazioni di sorta.
Per quanto riguarda il raddoppio ferroviario in località Granaiolo e Fontanella Sant’Andrea dove è mancata completamente l’informazione ai cittadini che si vedranno espropriare e abbattere la casa, senza che RFI abbia nemmeno valutato progetti alternativi che potessero mitigare l’impatto acustico sugli abitati (qualsiasi VIA è stata omessa), i responsabili hanno dichiarato che gli incontri con la popolazione sono stati fatti e che il progetto è già allo stato di gara per cui è irreversibile.
Quando siano stati fatti questi incontri non è dato sapere, quello che è chiaro è che la gestione di RFI è rimasta al secolo scorso, alle modalità borboniche di semplice imperio, completamente avulsa dalla realtà e dalle contingenti necessità delle Istituzioni di recuperare credibilità che passano necessariamente dalla trasparenza, dialogo, condivisione dei progetti con la popolazione.
Silvia Noferi, consigliere regionale Movimento 5 Stelle
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