Arrestato il figlio di Cristiano Lucarelli, è accusato di violenza sessuale

Mattia Lucarelli (foto da Facebook)

Un 22enne e un 23enne sono stati arrestati per violenza sessuale di gruppo su una giovane studentessa statunitense. Il 23enne in questione è Mattia Lucarelli, calciatore del Livorno e figlio della bandiera livornese Cristiano Lucarelli, ex attaccante.

I fatti risalirebbero al marzo 2022 e sarebbero avvenuti a Milano. Oggi, venerdì 20 gennaio, la polizia milanese ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Lucarelli e un 22enne. Quest'ultimo è Federico Apolloni, calciatore anche lui del Livorno.

Al termine di una serata trascorsa in discoteca con delle amiche, la giovane statunitense aveva accettato un passaggio in auto da cinque giovani che, invece di raccompagnarla a casa, l'hanno condotta in un appartamento. In quell'abitazione in centro città, la ragazza sarebbe stata costretta dal gruppo a subire la violenza commessa, in particolare, dai due italiani destinatari del provvedimento di custodia cautelare eseguito con la collaborazione della squadra Mobile della questura di Livorno.

Unione Sportiva Livorno: "Auspichiamo estraneità agli addebiti contestati"

La società calcistica del Livorno, in merito all'inchiesta, ha commentato: "L'Unione Sportiva Livorno 1915 prende atto del provvedimento cautelare assunto dalla Procura della Repubblica di Milano nei confronti dei tesserati Federico Apolloni e Mattia Lucarelli e, nel rispetto del lavoro degli organi inquirenti, resta in attesa che venga fatta chiarezza sull'episodio auspicando l'estraneità di Federico e Mattia rispetto agli addebiti contestati".

Sindaco Salvetti: "Notizia ci lascia sgomenti"

"La notizia ci lascia sgomenti anche perché è di una gravità assoluta" ha commentato il sindaco di Livorno Luca Salvetti. "La riflessione è scontata, dobbiamo sapere cosa è successo realmente - ha aggiunto il sindaco - e gli inquirenti con le indagini e la ricostruzione ci metteranno nelle condizioni di conoscere puntualmente l'accaduto".

L'ordinanza del gip: "Spiccata pericolosità sociale dei due ragazzi"

"Emerge invero nitidamente dai video che riprendono la violenza e dagli ulteriori atti di indagine, in particolare le intercettazioni ambientali, l'incapacità degli indagati di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte, e la conseguente possibilità che gli stessi reiterino nei propri comportamenti delittuosi, convinti della propria innocenza". Così riporta l'ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti domiciliari di Mattia Lucarelli e Federico Apolloni.

Secondo il gip di Milano Sara Cipolla, "le modalità e le circostanze dei fatti-reato sopraindicate denotano una spiccata pericolosità sociale di chi è sottoposto ad indagini, certamente tale da rendere assai probabile la reiterazione di analoghi comportamenti".

La testimonianza della studentessa statunitense

La studentessa americana, ascoltata in incidente probatorio a dicembre, aveva dichiarato di aver deciso di sporgere denuncia dopo aver parlato con i genitori.  La 22enne ha raccontato in Questura di essere uscita in taxi con un'amica quel sabato sera di marzo e di essere andata con lei alla discoteca milanese "Gattopardo", dove hanno trascorso la serata nel locale assieme ad altri amici universitari.

La ragazza avrebbe ammesso di aver bevuto alcuni drink ma non tanto da ubriacarsi. Tuttavia, ha anche aggiunto di aver avuto "vuoti di memoria, intervallati da flash". Alla fine della serata nel locale i due giovani calciatori, in compagnia di altri 3 amici (indagati ma non arrestati), si sarebbero avvicinati a lei offrendole un passaggio verso casa e l'hanno fatta salire sulla loro auto.

Invece, i ragazzi hanno portato la studentessa in una casa nella disponibilità di uno di loro in centro a Milano. Là, secondo l'accusa e la denuncia della ragazza, avrebbero abusato di lei, anche filmando le violenze. Il racconto dell’americana – sentita dal pm già nel novembre scorso – è stato definito credibile dal gip Sara Cipolla.

A confermare la plausibilità del racconto sarebbero pure le testimonianze dell'amica e di altri amici della ragazza, l'analisi del traffico telematico e telefonico, quella sui video trovati nei telefonini e poi le "comparazioni" delle immagini, comprese quelle degli indagati rintracciate nei profili Facebook. Dalle intercettazioni telefoniche dei calciatori, inoltre, sarebbero sono emerse le loro espressioni volgari in relazione a quanto accaduto quella notte.

Cristiano Lucarelli: "Mio figlio è innocente"

"Eccomi. Pensavate che mi nascondessi, che scappassi, che non ci mettessi la faccia? Mi dispiace deludervi, ma la faccia ce l'ho sempre messa per tante cose, figuriamoci se non ce la metto per una cosa che ho creato io, per un ragazzo che ho educato e cresciuto io, trasmettendogli dei grani valori, dei valori di orgoglio, tolleranza, contrarietà alla violenza, soprattutto verso le donne”.

Così, su Instagram, Cristiano Lucarelli, ex attaccante del Livorno e ora allenatore, interviene in difesa del figlio Mattia.

“Se prima ero convinto che mio figlio fosse innocente, dopo aver letto gli atti rafforzo ancora di più l'idea, e inviterei con i commenti a stare calmi, perché siamo solo alle indagini preliminari. Il processo mediatico era quello che ci spaventava, si rischia di dare giudizi troppo affrettati.

Questa è solo una misura cautelare dovuta, a detta di chi l'ha richiesta, al fatto che Mattia e l'altro indagato sono stati intercettati, senza saperlo, in una telefonata dove parlavano di un'ingiustizia, di uno scherzo, che non credevano a cosa stavano leggendo: da qui non si evinceva l'ammissione di colpevolezza, non si evincevano cenni di pentimento. Ma se io non ho commesso il fatto, perché durante una telefonata dovrei sentirmi colpevole?

È una riflessione che dovremmo fare perché anche io queste cose le ho sempre sentite in tv, quando ci sei dentro è tutto diverso".

 

 

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