Truffa della Sim clonata: restituiti quasi 3mila euro a Grosseto

Il nuovo anno si apre con un’importante sentenza a favore di una consumatrice grossetana, vittima di una truffa bancaria avvenuta grazie alla clonazione della Sim. Il Giudice di pace di Grosseto ha condannato la banca a restituire alla donna quasi 3.000 euro: l’istituto, infatti, non aveva attivato i sistemi di sicurezza previsti dalla normativa per tutelare la cliente e i suoi dati.LA VICENDA – Con “Sim swap fraud”, o truffa della Sim clonata, si intende il raggiro che prevede che i dati della scheda Sim di un utente – tra cui anche le credenziali bancarie – vengano carpiti in maniera fraudolenta dai malviventi. In seguito alla truffa subìta dalla protagonista della vicenda, la banca ha mantenuto un atteggiamento di chiusura, sia di fronte al reclamo e sia di fronte alla conciliazione paritetica istituita con le associazioni dei consumatori. A quel punto l’associata, con l’aiuto di Confconsumatori, si è rivolta all’Arbitro bancario finanziario. Nonostante la decisione negativa dell’Abf, la donna non si è data per vinta e, alla fine, è riuscita a vedere riconosciuti i propri diritti.LA SENTENZA – Con la sentenza n. 7/2023 il Giudice di pace di Grosseto ha condannato l’istituto alla restituzione di 2.893 euro, sottratti alla donna derubata delle proprie credenziali bancarie. Ilgiudice ha valorizzato il decreto legislativo 11/2010, che impone alla banca l’onere di provare che il pagamento è stato eseguito volontariamente dal cliente e con l’utilizzo dell’autenticazione (nel caso di specie a due fattori forti) prescritta dalla normativa tecnica. Inoltre, di recente è arrivata dall’Agcom un’importante novità, che potrebbe ostacolare in futuro la truffa della Sim clonata: la nuova normativa impone agli operatori, per il cambio Sim, di identificarne personalmente il titolare.L’ASSISTENZA DI CONFCONSUMATORI – Solo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, la sede di Grosseto di Confconsumatori ha assistito 60 consumatori rimasti vittime di truffe telematiche. «Abbiamo ottenuto circa una decina di arbitrati positivi, in 4/5 casi la domanda è stata respinta dall’Abf – spiegano dall'associazione – e ci sono ancora una trentina di procedure pendenti, oltre a 4/5 cause promosse per tutelare cittadini che hanno subìto il furto di notevoli importi». Le truffe bancarie online rappresentano una vera e propria emergenza nazionale e Confconsumatori ritiene che ancora troppo spesso le banche decidano di sottrarsi alle proprie responsabilità. «Una posizione che – dichiara il presidente di Confconsumatori, Marco Festelli – va anche a loro discapito, in quanto fa cadere la fiducia dei consumatori sull’affidabilità degli strumenti elettronici di pagamento e dei conti online».RISORSE UTILI – Confconsumatori è in prima linea non solo per tutelare ma anche per informare e formare i cittadini consumatori rispetto alle insidie del web: all’indirizzo www.confconsumatori.it/chi-ha-paura-del-web/ sono disponibili numerosi materiali pensati per aiutare i cittadini a stare in guardia dalle truffe. È possibile inoltre richiedere gratuitamente all’indirizzo sportello@confconsumatori.it il vademecum “Truffe bancarie digitali: conoscerle per proteggersi». La sede Confconsumatori di Grosseto è in via della Prefettura 3 (è possibile scrivere a grosseto@confconsumatori.it oppure telefonare al numero 0564 417849 dalle ore 15 alle ore 19).

Fonte: Confconsumatori Grosseto

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