Officine all'Osmannoro, alta adesione allo sciopero. Fit-Cisl: "No allo smantellamento"

Alta l’adesione all’astensione dal lavoro, proclamata dalla Fit-Cisl, degli addetti alla manutenzione rotabili di Trenitalia delle officine di Firenze Osmannoro e per il personale della Direzione tecnica di viale Lavagnini, con circa il 57% complessivo degli addetti che hanno scioperato.

Un centinaio di lavoratori ha partecipato anche, questa mattina a Firenze, al presidio sotto palazzo Medici Riccardi, per fermare la lenta eutanasia degli impianti di Firenze Osmannoro e della Direzione tecnica di viale Lavagnini, che le decisioni di Trenitalia prefigurano. Una delegazione sindacale è stata poi ricevuta in prefettura, dove ha illustrato le ragioni della protesta, ricevendo l’assicurazione che il resoconto dell’incontro sarà trasmesso agli organi governativi competenti.

“Scioperiamo – ha detto Antonino Rocca, della segreteria Fit-Cisl Toscana – contro il ridimensionamento che Trenitalia vuole attuare nei confronti delle officine di Firenze Osmannoro (dove viene effettuata la manutenzione, sia corrente che ciclica, del materiale rotabile) e della Direzione tecnica di viale Lavagnini. Il progetto presentato da Trenitalia prevede un ridimensionamento ulteriore e progressivo del peso di Firenze, un tempo considerata la ‘capitale del treno’, nello scenario ferroviario nazionale, sottraendo lavorazioni importanti e portando così, progressivamente, alla perdita di posti di lavoro ad alta qualifica.”

“L’officina di Osmannoro – ha continuato Rocca - è una delle più nuove d’Italia, sottoutilizzarla e abbandonarla progressivamente non solo è un danno per i lavoratori, ma rappresenta anche uno spreco di risorse economiche collettive. Trenitalia deve cambiare il piano presentato e piuttosto sfruttare a pieno le potenzialità di questo impianto, portando qui altre lavorazioni: questo significherebbe ottimizzare risorse già spese e aumentare l’occupazione qualificata sul territorio. Per questo chiediamo anche alle istituzioni toscane e fiorentine di essere al nostro fianco nel portare avanti questa richiesta verso le Ferrovie. Se queste nostre richieste non venissero prese in considerazione da Trenitalia, saremmo costretti a intraprendere nuovamente la strada della mobilitazione, interessando anche i massimi vertici di F.S..”

Fonte: Ufficio Stampa

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