Migranti e lavoro in Toscana, il bilancio del progetto Commit

Stefano Ciuoffo

Oltre 3200 cittadine e cittadini di Paesi terzi a cui è stata effettuata la profilazione e messa in trasparenza di conoscenze, competenze e abilità, 1119 migranti supportati nel rafforzamento delle competenze di ricerca attiva e accompagnamento al lavoro, 230 imprese in attività di scouting, 747 operatrici e operatori coinvolti nelle attività di progetto, 95 percorsi formativi per il potenziamento delle competenze e corsi di lingua italiana, di cui 21 per profughi ucraini, per un totale di oltre 500 destinatari.

Sono alcuni dei numeri che tracciano il bilancio di Commit, il progetto finanziato a valere sul Fondo europeo asilo migrazione e integrazione 2014-2020 (FAMI) che ha come capofila Regione Toscana e come obiettivo l’inclusione lavorativa e il contrasto dello sfruttamento di cittadine e cittadini di Paesi terzi. Oggi si è tenuto un convegno di analisi sui risultati e le prospettive del progetto a cui hanno preso parte, tra gli altri, rappresentanti della Commissione europea, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’Organizzazione internazionale del lavoro, dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, di Anci Toscana, dell’Agenzia regionale toscana per l'Impiego, parti sociali e terzo settore.

“Commit - competenze migranti in Toscana” è un progetto che si è sviluppato nel corso degli ultimi 4 anni. Ha dato vita a sportelli mobili, come accaduto nel territorio pratese, per fornire alle cittadine e ai cittadini di Paesi terzi informazione e consulenza sui diritti e i doveri nell’accesso al mercato del lavoro e sui luoghi di lavoro; realizzato percorsi di aggiornamento professionale e accompagnamento per operatrici ed operatori dei centri di accoglienza e dei centri per l’impiego in ambito di diritto del lavoro; organizzato workshop e laboratori di empowerment rivolti a mediatrici e mediatori linguistico culturali, cittadine e cittadini di Paesi Terzi assieme ad azioni di orientamento e servizi per favorire percorsi di inserimento lavorativo regolare; contribuito alla campagna di sensibilizzazione sul contrasto allo sfruttamento lavorativo e promozione dei diritti dei rider nel settore del food delibery, nell’ambito delle Linee guida della Regione Toscana per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori delle piattaforme digitali.

Questa gamma di buone pratiche farà ora da bagaglio di esperienza per un nuovo progetto contro lo sfruttamento lavorativo, il progetto SOLEIL, acronimo di “Servizi di Orientamento al Lavoro ed Empowerment Interregionale Legale”, finanziato col precedente governo dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali che vede la Toscana impegnata insieme ad altre regioni del centro Italia. Regione Toscana ha costituito un partenariato pubblico - privato che vede la partecipazione di cinque Assessorati, dei sindacati confederali, di agenzie per il lavoro pubbliche e private, soggetti del terzo settore, agenzie formative, rappresentanti delle imprese e dei Comuni, con esperienza, relazioni e strumenti per poter garantire una realizzazione efficace delle azioni di prevenzione e repressione del fenomeno dello sfruttamento lavorativo, di protezione e reinserimento lavorativo delle vittime.

“In Toscana - ha affermato l'assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini - già da diversi anni stiamo portando avanti una serie di azioni in materia di contrasto al fenomeno dello sfruttamento lavorativo e in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro: penso al Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, al Protocollo per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori rider, al progetto Lavoro sicuro (che ha portato a controllare oltre 14.000 imprese a Prato e nell’area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia) con cui la Regione Toscana ha deciso di contrastare, partendo dalla sicurezza sui luoghi di lavoro, in maniera netta e decisa, l'illegalità e l’economia sommersa. E penso ovviamente al progetto Commit, i cui dati presentati stamani ne dimostrano la bontà e l'importanza di fare rete coinvolgendo i vari soggetti pubblici e privati. Questa esperienza sarà quindi preziosa per la messa a terra del progetto Soleil per il quale come Regione abbiamo costituito un partenariato pubblico-privato ben articolato sia a livello territoriale che di competenze.

Il nostro obiettivo è mettere in campo una risposta integrata e di sistema, multidisciplinare e multisettoriale, per prevenire, reprimere il fenomeno del lavoro non regolare e sommerso, proteggere e favorire il reinserimento lavorativo delle vittime e delle potenziali vittime di sfruttamento. Vogliamo capitalizzare, valorizzare e sviluppare ulteriormente le azioni positive realizzate grazie a Commit. In Toscana non ci deve essere spazio per lo sfruttamento lavorativo, siamo impegnati insieme ad Anci, alle parti sociali, al terzo settore e a tutti gli altri soggetti, affinché il lavoro sia un lavoro stabile, sicuro e di qualità, che metta al centro al dignità e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori”.

"Siamo di fronte ad una esperienza straordinaria - ha detto l'assessore all'immigrazione, Stefano Ciuoffo nel suo intervento di saluto al convegno - che ha rappresentato una preziosa occasione per predisporre in questa legislatura un approccio più sistematico e trasversale al tema immigrazione".

Dopo aver sottolineato come sia sempre più fondamentale riuscire a mettere a sistema tutte le competenze esistenti in Toscana, che è a tutti gli effetti una comunità integrata, l'assessore ha manifestato l'esigenza di far leva sulle buone pratiche, affrontando e al tempo stesso risolvendo le criticità riscontrate.

"Ma prima di tutto - ha precisato Stefano Ciuoffo - la Toscana dice no alla chiusura delle frontiere, ma anche a dirottare a 700 miglia di distanza, nei porti più a nord come Livorno, le navi delle organizzazioni non governative. La buona politica dell'immigrazione passa anche dal riconoscimento dello ius soli e da una profonda revisione della Bossi Fini, che porta a considerare illegale ogni forma di immigrazione. Invece sono tante, e relative a molti settori, le opportunità di lavoro che il nostro Paese può offrire ai migranti. Ed è in questo modo che possiamo far sì che sia contrastato chi si sforza di creare clandestini e sia invece valorizzato chi cerca di fare accoglienza. Dobbiamo quindi riuscire a mettere mano al quadro complessivo di questo settore, con provvedimenti legislativi nazionali".

Infine anche l'assessore Ciuoffo ha voluto ringraziare per il lavoro fatto sia i rappresentanti delle associazioni presenti all'incontro che Anci Toscana.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa

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