La tenda della pace come luogo di incontro e di confronto tra tutte le espressioni religiose presenti sul territorio, per tracciare un cammino comune che porti verso la costruzione di una educazione alla Pace.
E’ questo il significato dell’evento che si terrà venerdì 13 gennaio, a partire dalle 18,30 in piazza della Vittoria a Empoli, nel luogo dove – dallo scorso luglio – ogni giorno, dalle 18 alle 19 viene presidiata la tenda della Pace.
All’invito lanciato dal Comitato Empoli per la Pace, subito accolto da don Guido Engel, proposto della Collegiata di Sant’Andrea a Empoli, hanno aderito i rappresentanti della comunità buddista dell’Empolese, la chiesa cristiana Evangelica dei fratelli di Sovigliana, i rappresentanti delle comunità ortodosse romene e georgiane e il centro islamico.
Quello di venerdì sarà un momento di riflessione sulla guerra e su quali strade si possono percorrere per costruire, nelle nostre comunità, un progetto di educazione alla cultura della Pace.
Il Comitato Empoli per la Pace, da quando nel febbraio scorso è iniziato il conflitto in Ucraina ha cercato di coinvolgere l’opinione pubblica con diverse iniziative. Prima lanciando una petizione, poi con l’organizzazione di una Notte Bianca nella quale si è affrontata la questione del conflitto con esperti.E, da quasi sei mesi con l’iniziativa della Tenda della pace, presidiata, ogni giorno, dai cittadini, nella centralissima piazza della Vittoria.
La richiesta del Comitato Empoli per la Pace alle istituzioni nazionali e internazionali è chiara:
· che si fermi l’invio delle armi, sempre più potenti e letali, per riaprire lo spazio della diplomazia
· Di investire tutte le energie possibili in uno sforzo diplomatico che possa avvicinare le forze in conflitto: un’attività diplomatica e di dialogo che oggi può apparire difficile ma che, ne siamo certi, sia l’unica che può portare a una ricomposizione del conflitto
· Di coinvolgere in questa attività le più importanti istituzioni internazionale
· Di fermare la corsa al riarmo
· Di portare avanti con forza il percorso per l’eliminazione delle armi nucleari che rappresentano il pericolo più grande per la sopravvivenza dell’umanità. In questo senso l’Italia dovrebbe ratificare il trattato di proibizione delle armi nucleari.
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