È l’incertezza la grande protagonista dello scenario economico fiorentino del 2023. A rilevarlo un’indagine condotta da CNA tra i suoi associati.
Il 37% degli imprenditori, infatti, non è stato in grado di formulare una previsione sull’andamento economico della propria impresa per l’anno appena iniziato, mentre il 33% si aspetta un anno soddisfacente e il 30% un andamento negativo.
E all’incertezza si risponde con prudenza e cautela: quasi il 40% degli intervistati ridurrà gli investimenti e quasi il 30% prevede un calo di fatturato. Al contempo, l’occupazione sembra tenere: il 66,5% degli intervistati indica stabilità degli organici, il 21% una diminuzione del personale e il 12,5% un incremento.
“La sforbiciata agli investimenti costituisce un campanello d’allarme per la competitività delle imprese. A maggior ragione perché connessa ad un’impennata dei tassi bancari prodotta non da una crescita economica, ma da forti innalzamenti dell’inflazione. Un segnale chiarissimo per Governi locali e centrale per consolidare e potenziare gli strumenti di incentivazione per innovare e rafforzare il patrimonio produttivo, oltre che un motivo in più per accelerare la messa a terra degli investimenti previsti dal PNRR” commenta Giacomo Cioni, presidente CNA Firenze Metropolitana.
Invariati rispetto alla parte finale del 2022 i fattori di rischio per l’economia. Secondo il 65,5% delle imprese il caro-energia rappresenta la principale minaccia alla crescita, e oltre alle bollette c’è forte preoccupazione sul prezzo dei carburanti. Subito dopo le spinte inflazionistiche per il 47,7% degli intervistati. Il 41,8% indica la mancata attuazione degli investimenti del PNRR e il 39,7% il venir meno delle politiche di sostegno all’economia.
Dalle risposte delle imprese non emergono timori legati a un eventuale peggioramento della situazione pandemia mentre una su tre lamenta difficoltà nel reperimento di personale specializzato.
Fonte: Cna Firenze
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