'Zona Franca' in scena al Teatro C'Art

Una divertente signora, frenetica e stralunata, in compagnia del suo impermeabile, la sua borsetta ed i capelli raccolti in uno chignon. Si chiama Franca e arriverà per raccontarci ‘storie di ordinaria follia’ giocando tra il divertimento e il dramma del vivere quotidiano. L’appuntamento è per sabato 7 gennaio alle 21 negli spazi di via Brodolini 9, a Castelfiorentino, per uno spettacolo davvero da non perdere.

Franca è infatti la protagonista di ZONA FRANCA, di e con Federica Mafucci e la regia di André Casaca. Convinta di dover fronteggiare un’emergenza in scala globale, farà tutto ciò che le è possibile per mettere tutti in salvo. Grazie al suo sguardo autentico e profondo, condurrà il pubblico attraverso gags e racconti esilaranti, in uno spettacolo che ha base nel teatro fisico, elementi di clownerie e musica suonata dal vivo dalla stessa Federica. Nell'identità comica del corpo, la tecnica teatrale sviluppata dal regista André Casaca fa leva sull'uso del corpo in relazione alla comicità. Zona Franca è il quinto appuntamento della stagione teatrale commemorativa dei 20 anni di Teatro C’art.

“Franca è un personaggio liberamente ispirato a una donna realmente esistita, Annina, da alcuni chiamata Anna la pazza. Sono sempre stata affascinata da persone considerate “folli” che vivono ai margini della società – racconta l’attrice Federica Mafucci – ma che non sono costrette dalle convenzioni sociali, e che vivono senza filtri e in maniera spontanea la propria esistenza, in un mondo pieno di maschere che spesso nascondono chi siamo veramente. Queste persone hanno molto più da raccontare di quello che si pensa. Soprattutto ci insegnano come vivere le proprie stranezze come un atto di libertà che ci arricchisce e non come uno stigma da isolare.”

“Durante la creazione – continua Federica – ho raccolto informazioni sulla sua vita grazie alle interviste a persone a lei vicine, come lo psichiatra che la seguiva, il vicino di casa e i commercianti del quartiere dove viveva. È stata la stessa urgenza di vivere che aveva Anna ad alimentare il lavoro, cercando di esaltare sia l'aspetto drammatico che il senso di folle libertà che ha pervaso la sua vita”.

Lo spettacolo è nato così. Divertente, delicato e profondo, che fa ridere ma anche riflettere sulle convenzioni comuni della follia che tanto ci spaventano. Ma se analizziamo un po’ le nostre vite scopriamo come certe stranezze facciano parte anche delle nostre vite e, come diceva Franco Basaglia, “visto da vicino nessuno è normale.” In questa affermazione è contenuto il pensiero rivoluzionario dello stesso Basaglia, che chiuse per sempre i manicomi e insieme ad essi una lunga sequenza di orrori e torture. “Basaglia – dice infine Federica Mafucci – era convinto che nessuno di noi può dirsi pienamente sano mentalmente e che, quindi, non aveva senso internare i malati psichici, ma bisognava reintegrarli nella società attraverso un percorso di recupero che mettesse in primo piano la dignità della persona”. Così il senso dello spettacolo prende forza, vivere le proprie fragilità e stranezze con dignità, rispetto e attenzione

Zona Franca è vincitore del premio del pubblico al Festival di Teatro Contemporaneo Crashtest.

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