Dopo le finte tessere del Pd date alle fiamme, il Partito democratico di Castelfiorentino replica al Comitato contro il forno crematorio a Cambiano: "Gesto di vera e propria minaccia, stiamo valutando vie legali"
La segretaria del Partito democratico di Castelfiorentino Francesca Giannì interviene sui gravi fatti accaduti ieri. Il comitato "No forno crematorio" come forma di protesta ha dato fuoco a false tessere del Pd: "Condanniamo il grave atto intimidatorio di cui abbiamo appreso dalla stampa locale, con il quale il comitato "No Forno Crematorio a Cambiano" oltre a bruciare il simbolo del Pd ha inviato una serie di richieste all’Amministrazione inerenti non solo il tema del tempio crematorio, ma anche in merito alle scelte politiche e amministrative dei prossimi anni per Castelfiorentino. Un gesto anti democratico e richieste inaccettabili. Ci stupisce il livello di violenza raggiunto, vista anche la tipologia di progetto del quale stiamo parlando.
Dopo le prime proteste, puntualmente indirizzate verso il nostro partito con striscioni e dichiarazioni su vari social network, avevamo scelto di mantenere dei toni civili, bassi, volti a favorire il confronto e il dialogo con la nostra forza politica e la nostra amministrazione comunale - spiegano la segretaria Gianì e i consiglieri del gruppo Pd e dei gruppi di maggioranza - I membri della segreteria Pd hanno più volte incontrato il comitato, parallelamente continuava l’importante lavoro svolto dall’amministrazione e dal Sindaco. Per il confronto sul tema abbiamo promosso il dialogo, la scelta di una via civile e rispettosa del prossimo. Le risposte del comitato sono state prima di dissenso, poi di indifferenza, infine di intimidazione, con le gravi accuse che già ci erano state mosse durante la protesta organizzata dopo l’ultimo Consiglio comunale, al termine della quale, nonostante tutto, avevamo reso la nostra disponibilità a continuare un dialogo.
Tuttavia, dopo l’ultimo gesto di vera e propria minaccia, per il quale stiamo valutando di adire alle vie legali, intendiamo censurare questa prevaricazione e invitiamo tutti i cittadini che, in buona fede, hanno sostenuto o simpatizzato con il "Comitato", a dissociarsi da questi metodi violenti che vanno ben oltre la protesta e che certo non rappresentano la comunità di Castelfiorentino.
Un ulteriore rammarico è il non sapere con chi interfacciarsi, visto che apprendiamo dell’inesistenza formale del "Comitato" e, quindi, della loro possibilità di agire, anche con violenza, nell’anonimato e nell’impunità.
Con questa presa di posizione intendiamo, infine, condannare l’idea che l’uso della violenza possa ritenersi legittimo quando non si condividono le idee dell’Amministrazione comunale o di una qualsiasi forza politica e che, tramite intimidazioni di vario genere, possa essere prevaricata la democrazia, il governo legittimo di Castelfiorentino e la tutela delle migliaia di cittadini favorevoli che sono ormai spaventati dal manifestare forme di adesione alla questione tempio crematorio per paura di ripercussioni anche personali.
Intendiamo confermare – conclude la segretaria - il nostro appoggio al progetto dell'amministrazione comunale, dopo aver analizzato insieme al sindaco Falorni gli aspetti di impatto ambientale, turistico e viabilità. Sappiamo bene che ogni progetto è perfettibile e proprio per questo l'amministrazione aveva già ricevuto e accolto le osservazioni di molti cittadini cambianesi, anche prevedendo misure ancora più stringenti di quelle previste per legge. Vogliamo quindi ringraziare quei cittadini che correttamente hanno percorso le vie legittime e democratiche per il confronto con l'amministrazione, che ci hanno permesso di lavorare al meglio in una sana attività di confronto attivo con la cittadinanza".
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Fonte: Pd Empolese Valdelsa - Ufficio stampa
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