Anche la Lega Castelfiorentino, per voce della capogruppo Susi Giglioli, interviene in seguito alla vicenda della protesta del comitato contro il forno crematorio di Cambiano, dopo che il simbolo del Pd dato alle fiamme ha provocato repliche del partito.
"Intervengo brevemente sulle dichiarazioni del Sindaco, dopo l’ennesima dimostrazione di dissenso del comitato "No Tempio Crematorio", lo faccio nel merito come Consigliere di opposizione che da tempo sta seguendo la vicenda. Mi preme precisare - afferma Giglioli - che solo grazie alle interrogazioni e mozioni che solo come gruppo Lega abbiamo presentato, l’argomento è stato portato in Consiglio Comunale. Mai la presentazione è avvenuta per iniziativa dell’amministrazione in nessuna commissione e in nessun consiglio.
Ricordo al Sindaco e alla sua Giunta che è stato rifiutato un Consiglio Comunale aperto che avrebbe permesso di discutere apertamente di un così divisivo investimento, discussione che rientra nella più elementare forma democratica quando un tale progetto non è mai stato presente in nessun programma elettorale. Ecco allora parlate di "squadrismo" in un contesto dove si rifugge qualsiasi approfondimento e confronto pubblico nonostante più di mille firme di dissenso, mi pare come minimo sproporzionato nei confronti sopratutto di coloro che hanno sempre appoggiato quel partito e che adesso non si sentono più rappresentati o peggio ancora ignorati nella richiesta di un confronto pubblico.
Il Sindaco e la Giunta si facciano qualche domanda sul perché a Castelfiorentino, definito un feudo per il PD, si è arrivati a una così grave - conclude la capogruppo Lega - chiara ma anche dolorosa forma di dissenso perché sulla democrazia è necessario dare l’esempio prima di tutto".
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