Risale a qualche giorno fa l'ispezione, condotta dalla polizia municipale di Montemurlo, in un casolare in stato di abbandono in via Taro- zona Popolesco, che ha portato al rinvenimento di 10 grammi di ketamina, a vari strumenti e sostanze per tagliare e confezionare la droga, quali un bilancino di precisione. L'operazione rientra nella parte operativa del progetto “No grazie, la mia vita è già stupefacente”, condotto dalla polizia municipale di Montemurlo in collaborazione con la locale Tenenza dei carabinieri e finalizzato alla prevenzione e al contrasto della vendita di stupefacenti. Gli agenti sono arrivati al casolare dopo aver posto sotto controllo alcune persone che, nell'ultimo periodo, erano state viste spesso entrare e uscire dal casolare che risulta, però, in stato di abbandono e inagibile (i solai del primo piano sono crollati).
Una vera e propria base per il confezionamento della droga, che poi veniva spacciata sul territorio. Al momento dell'ispezione gli agenti del comando di via Toscanini non hanno trovato nessuno nel rudere, ma al piano terra dell'immobile hanno scoperto vari giacigli, segno di una permanenza stabile all'interno della struttura, la droga e gli strumenti per tagliarla. Il casolare è risultato in stato di forte degrado con la presenza di sporcizia e rifiuti. In accordo con i proprietari, la polizia municipale, guidata dalla comandante Enrica Cappelli, ha provveduto alla chiusura degli accessi al casolare.
"Esprimo il mio plauso agli agenti del comando della polizia municipale di via Toscanini e ai carabinieri della Tenenza di Montemurlo per l'importante collaborazione nell'ambito del progetto finalizzato al contrasto della vendita di stupefacenti sul territorio. - dice il sindaco Simone Calamai –. L'operazione fa seguito a quella effettuata lo scorso ottobre ed è la dimostrazione dell'attenzione dell'amministrazione e delle forze dell'ordine per la sicurezza del territorio".
Proprio ieri, giovedì 22 dicembre, alla scuola media Salvemini- La Pira si è svolto il momento conclusivo del progetto “No grazie, la mia vita è già stupefacente” che ha visto coinvolti in un'esperienza di peer education gli studenti di seconda e terza media. Erano presenti il maresciallo dei carabinieri di Montemurlo Alessandro Cecchetti, la comandante della polizia municipale Enrica Cappelli, il vice sindaco Giuseppe Forastiero, gli assessori alla pubblica istruzione, Antonella Baiano e alle politiche sociali, Alberto Fanti, la preside dell'istituto comprensivo “Margherita Hack”, Maddalena Albano, Delia Trotta, Maria Russo e Ciro Parisi del dipartimento di promozione della salute -Serd della Usl e le professoresse Elena Romanelli e Bianca Ballerini.
Nell'occasione il regista Stefano Luci ha presentato il cortometraggio realizzato con gli studenti che raccoglie le riflessioni degli studenti sul tema della cessione di stupefacenti. La modalità scelta per affrontare temi così delicati è quella della peer education, cioè l'educazione tra pari. Un gruppo di 19 ragazzi di terza media ha fatto 16 ore di formazione sul tema con esperti della polizia municipale, dei carabinieri, con uno psicologo del Serd, il servizio che si occupa delle dipendenze della Usl e con i docenti della scuola. Tutto ciò che è stato appreso è stato riportato dai ragazzi in classe ai compagni più piccoli delle classi seconde, con i quali hanno svolto tre incontri di due ore ciascuno. Tutte le domande che sono emerse negli incontri e le risposte dei vari esperti, sono state raccolte dagli insegnanti ed entreranno a far parte di un data base a disposizione degli studenti anche per il futuro.
Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio Stampa
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