Il Natale è la ricorrenza nella quale per antonomasia le comunità si stringono attorno a simboli positivi. Per molti le festività natalizie rappresentano momenti di gioia attesi tutto l’anno. Per questi motivi da sempre la ricorrenza viene arricchita di luci, colori ed eventi.
Nonostante questo a San Miniato quest’anno è stata data l’indicazione di contenere festeggiamenti e luci, causa la carenza di energia. Dopo due anni di dolorose restrizioni per la pandemia, la nuova restrizione è sembrata a molti eccessiva se non addirittura fuori luogo, anche perché città a pochi chilometri da San Miniato hanno fatto tutt’altra scelta replicando le imponenti luminarie degli anni passati e trasformandosi in potenti poli di attrazione per lo schopping natalizio.
E’ stato detto che la proposta di austerità era venuta dal basso, ma con il passare dei giorni i sostenitori della austerità, ammesso che siano esistiti, sono evaporati, e gran parte della comunità ha dimostrato di non gradire festività natalizie vestite di tristezza e si è organizzata per accendere finalmente il Natale di luci e colori, con conseguente strascico di polemiche non propriamente in armonia con lo spirito natalizio.
Per un Comune che vanta numerosi soggetti che si occupano di commercio e turismo la situazione che si è creata lascia sconcertati. Ci chiediamo se era cosi difficile pensare a convocare prima del periodo festivo un tavolo di confronto fra tutti i soggetti interessati per prendere le decisioni più opportune in modo trasparente e se possibile in condivisione, avendo ben presente che non si salva l’economia italiana con qualche addobbo natalizio in meno. Invece si è fatta un’altra scelta, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ci chiediamo se ne è valsa la pena.
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