Finalmente giovedì 15 dicembre il LES, il Liceo economico sociale, di Empoli, uno dei molteplici indirizzi dell’IIS “Il Pontormo“, ha festeggiato la sua seconda “Notte bianca” nello storico plesso di via Fratelli Rosselli, vicino al centro illuminato per le imminenti festività. Dalla sua prima edizione sono già passati tre anni, anni non facili per tutti, segnati dalla pandemia e dalla didattica a distanza, perciò l’esplosione di entusiasmo e partecipazione da parte degli studenti, delle studentesse, del corpo insegnante e del personale Ata è stato travolgente. La risposta da parte delle famiglie e dei ragazzi, desiderosi di conoscere meglio questa scuola, è stata altrettanto incoraggiante.
La notte è iniziata alle 18 con il saluto del Dirigente scolastico, professoressa Filomena Palmesano, che ha illustrato il “Liceo della Contemporaneità” sottolineando il particolare clima di collaborazione e inclusione, quindi i genitori, guidati dai tutor delle classi quarte, hanno potuto visitare le aule dove erano state allestite le presentazioni dedicate alle principali discipline di indirizzo. Al piano terra dell’edificio si potevano conoscere le Scienze Umane, che nel corso dei cinque anni affrontano contenuti afferenti alla Psicologia, alla Sociologia e Antropologia, al Metodologia della ricerca, affiancate da Diritto e Economia politica spiegate dai docenti e dagli studenti attraverso alcuni principi e articoli delle Costituzioni dei Paesi dell’Unione Europea.
Di seguito l’intero curricolo, con il quadro orario e gli sbocchi professionali e culturali del LES verso una molteplicità di scelte universitarie, poteva essere approfondito grazie alle slide proiettate al piano superiore, dove diverse professoresse si sono avvicendate per chiarire dubbi e curiosità dei ragazzi, ancora incerti sulla scelta da fare per l’anno venturo. Accanto allo scopo informativo la festa ha trovato il suo cuore pulsante nella celebrazione di alcuni valori in cui si riconoscono questo indirizzo e i suoi docenti, dalle Madri e ai Padri costituenti, ai testimoni della Democrazia, della Legalità nella storia dell’Italia repubblicana.
Per questo una classe era stata allestita con una scelta bibliografica e filmografica dedicata a quattro nuclei tematici legati agli articoli 2, 10, 27 34 della Costituzione italiana: al centro della stanza, al posto della lavagna, dominava un quadro in bianco e nero, abilmente realizzato a mano libera da una studentessa, che riproduce la celebre foto di Falcone e Borsellino, sorridenti in quell’eterno momento di complice amicizia durante il duro lavoro di Lotta alla mafia per cui hanno dato la vita.
Un filo rosso ricollegava i loro ideali alle immagini di altri giovani, assassinati per aver combattuto la Camorra e la Mafia, come il giornalista Giancarlo Siani e Peppino Impastato. Alle loro testimonianze rispondono la cultura, i libri, le pubblicazioni dedicati alla nascita e alla analisi della Carta costituente; mentre il filo si annodava al mondo della scuola pubblica e la sua storia, costellata da studi pedagogici, dagli scritti dei maestri che hanno lasciato un’eredità per il presente e il futuro come Don Milani e il suo rivoluzionario “I care”.
La sua voce severa e preoccupata riecheggia ancora nelle parole “Se si perdono i ragazzi più difficili, la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati“ (da Lettera a una Professoressa, Libreria Editrice fiorentina, 1967) recitate da una dei ragazzi che si sono esibiti in una commovente performance, replicata ben quattro volte, in una grande aula adibita a palcoscenico temporaneo. Alcuni di loro hanno gridato la sete di giustizia e di equità, altri hanno ricordato il richiamo di Nelson Mandela alla pace e all’istruzione come armi per cambiare il mondo.
Nelle diverse lingue gli studenti declamavano e consegnavano al pubblico i messaggi più significativi dell’attivista pakistana Malala Yousafzai, che invitava a combattere l’ignoranza con pochi semplici strumenti per donare speranza ai giovani, altri hanno interpretato la denuncia dei mali del mondo del protagonista del film Il miglio verde con i versi “Sono stanco, capo. Stanco di andare in giro come un passero nella pioggia” chiamando in causa la responsabilità degli stessi uomini.
Alla suggestione della rappresentazione, mormorata nella penombra delle candele, accompagnata dall’arpeggio di una chitarra, sono succeduti le danze e i canti di altri studenti che hanno festeggiato la loro passione per le lingue straniere, studiate nel corso dei cinque anni, l’Inglese, il Francese, il Tedesco e lo Spagnolo. Ogni spazio, allestito con i colori delle bandiere dei diversi Paesi, con i cartelloni, i ricordi e le foto dei passati scambi culturali – che finalmente potranno riprendere fin dal prossimo febbraio 2023 – invitava i futuri allievi ad affrontare lo studio delle lingue per raggiungere un’autentica comunicazione e la necessaria collaborazione per essere veri cittadini europei.
Se a questa “Notte bianca” del LES, edizione 2022, hanno partecipato circa centoventi visitatori e sono tornati numerosi ex alunni, se alle 19:55 di una serata invernale fredda e piovosa, molte persone chiedevano un’ultima replica di un ballo, di un canto, di una performance, significa che la festa non solo è riuscita, ma anche che la nostra città ha bisogno di spazi e occasioni così gioiose che valorizzino i giovani e i loro percorsi formativi. Il LES potrà essere visitato nelle prossime aperture: il 17 dicembre 2022. Il 14 e il 21 gennaio 2023. Le iscrizioni saranno possibili dal 9 al 30 gennaio 2023.
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