Fra le tante iniziative in programma in questo periodo Montelupo Fiorentino propone un'esposizione originale che focalizza sul ruolo dell'arte come processo, relazione, esperienza non solo come risultato del gesto creativo del singolo artista.
La mostra inaugurara il 26 novembre e Montelupo Fiorentino presso il Palazzo Podestarile racconta proprio questo processo. Un processo che ha coinvolto nei mesi estivi un’intera comunità.
La formula del Cantiere di arte contemporanea è consolidata a Montelupo Fiorentino.
Vengono individuati artisti che arrivano a Montelupo, vivono nella città, ne colgono le particolarità, interagiscono con il territorio per poi lavorare con le manifatture locali a un loro progetto, realizzando pezzi che andranno a costituire un’esposizione e che in alcuni casi saranno messi in produzione.
Questa la sintesi di un processo che raccontato così potrebbe sembrare banale, ma non lo è grazie ad un elemento fondamentale: l’uomo e le relazioni.
I Cantieri Montelupo, in particolare negli ultimi due anni con la curatela di Christian Caliandro, hanno come fulcro del processo creativo: la relazione.
Dell’artista con il territorio, con le manifatture, ma sopratutto con i cittadini.
Tutto ciò grazie ai laboratori esperienziali aperti al pubblico che vengono proposti nella settimana di residenza e mediante i quali sono gli stessi cittadini che partecipano al processo creativo.
«Il punto non è l’arte comunitaria, o l’opera collettiva per forza. Non c’è nessun obbligo, naturalmente, così come non c’è alcuna prescrizione, o costrizione ideologica (in questa maniera non vengono fuori opere, o vengono fuori opere immancabilmente scadenti). Un’idea confluisce nell’altra, una pratica nell’altra. La relazione con gli artigiani, con gli “esperti” della materia e delle tecniche, è fondamentale – ed è fondamentale anche il modo in cui questa relazione nasce e si costruisce, gli incontri che si succedono l’uno dopo l’altro e i dialoghi che nascono e si articolano. È fondamentale anche il modo in cui questi scambi contribuiscono allo sviluppo del processo», spiega il curatore dell’intero progetto Christian Caliandro.
Tre le artiste coinvolte nel periodo estivo a Montelupo: Elena Bellantoni, Elisa Merra e Serena Fineschi.
Elena Bellantoni con il suo “Mi sono seccata” è rimasta colpita dalla situazione del torrente Pesa in estate e intorno all’emergenza climatica ha dato vista ad una performance di denuncia.
Elisa Merra l’artista uder 30, selezionata con una call pubblica, ha invece stravolto il concetto stesso del pozzo dei lavatoi, i luogo che grazie ai suoi ritrovamenti ha permesso di ricostruire la storia della ceramica di Montelupo. Lo ha trasformato in una cassa di risonanza per storie ed emozioni.
Mentre il filo conduttore dell’intervento di Elisa Fineschi è l’impazienza, una delle caratteristiche del nostro tempo, il cui emblema involontario è rappresentato dal chewingum.
"Per la Fondazione Montelupo investire in progetti di questa natura vuol dire dare una prospettiva diversa alla ceramica, toglierla dal ruolo di oggetto d’uso e farla diventare materia espressiva. Vuol dire studiare nuove prospettive artistiche e d’uso", spiega la direttrice del Museo, Benedetta Falteri.
Le artiste coinvolte hanno realizzato i loro lavori assieme agli artisti e alle aziende locali:
Patrizio Bartoloni, Ivana Antonini, Sergio Pilastri, Salvatore Mirenda e Marco Ulivieri.
Ai laboratori tenuti fra luglio e settembre dalle tre artiste hanno preso parte oltre 30 persone.
La loro esperienza è stata documentata in un diario collettivo che è parte integrante del catalogo della mostra.
Per l’assessore alla cultura Aglaia Viviani, «La peculiarità dei cantieri curati da Christian Caliando è quella di creare relazioni, prima che opere. Gli artisti chiamati a lavorare a Montelupo si integrano con la città, ne divengono parte ed è per questo che riescono a restituire l’identità più profonda di Montelupo nei loro lavori.
Rende bene l’idea di questo processo il termine “neovernacolare”: quell’opera “affettuosa”, in cui si riconosce “un effettivo interesse nei confronti del mondo e delle persone, un calore, un'intimità, una vicinanza, un’empatia (…) una dimensione umana senza la quale nulla esiste.” E veicola al meglio il senso della ricerca artistica di Caliandro a Montelupo. Le opere nate durante le residenze da lui qui curate, riflettono e trasudano l’essenza di Montelupo: guardano a Montelupo con la stessa amorosa confidenza grata che traspare dagli occhi della giovane Elisa Merra nel guardare la nostra meravigliosa Ivana Antonini».
Mostra CANTIERI MONTELUPO 2022
Arte contemporanea, ceramica, relazione a cura di Christian CaliandroElena Bellantoni, Serena Fineschi, Elisa Merra
Sedi della mostra diffusa:
Fornace del Museo, Via Giro delle Mura, 88 Palazzo Podestarile Via Baccio da Montelupo, 45 Museo della Ceramica, piazza Vittorio Veneto, 11 Sponda del fiume Pesa gps 43.731638, 11.023157 (Via XXV Aprile)Date e orari di apertura:
27/11/2022>08/01/2023h. 10-13 >16-19: Sabati e domeniche, Giovedì 8 dicembre, Venerdì 9 dicembre, Martedì 27 dicembre, Venerdì 6 gennaio
h. 10-13 (ridotto): Sabato 24 e 31 dicembre
chiusure: 25, 26 dicembre e 1 gennaio
Info & booking
Museo della Ceramica info@museomontelupo.it Ph. 0571 1590300Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa
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