Talvolta anche gli animali si trovano in situazioni di difficoltà che rendono necessario l'intervento degli enti con il prezioso ausilio di associazioni che operano per la loro accoglienza e cura.
È quanto accaduto di recente a quindici gatti che, a seguito dello sfratto della proprietaria residente nel comune di Seravezza, sono stati presi in carico dalle autorità competenti e affidati al rifugio “I Miciottoli” di Capezzano Pianore.
Una soluzione che ha permesso ai gatti di essere vaccinati, sterilizzati e sottoposti alle cure del caso, versando in situazioni di trascuratezza. Adesso i quindici gatti stanno bene e sono adottabili, assieme ai numerosi mici della comunità felina di questa realtà che li accoglie con grande competenza e dedizione.
Nei giorni scorsi l'assessore al sociale Stefano Pellegrini, che ha seguito da vicino la vicenda della signora sfrattata, ha fatto visita all'oasi felina assieme alle consigliere comunali Tessa Nardini e Alessandra Graziani.
Una visita che ha permesso di conoscere a fondo questa realtà impegnata nell'accoglienza di gatti randagi o ex padronali, con una formula molto interessante: i gatti non vivono nei classici gattili ma hanno una sorta di area residenziale, con spazi tutti loro corredati da cucce, divani, poltrone, tiragraffi e giochi, insomma quanto può ricreare un ambiente familiare nel quale trascorrere le giornate, accuditi dai volontari, in attesa di avere davvero una casa nella quale ricevere l'amore che meritano.
“Ringraziamo il rifugio I Miciottoli per l'amore e le cure che vengono garantite ai loro ospiti – commentano Pellegrini e Nardini – e ci sentiamo di rivolgere un appello a quanti amano gli animali perché visitino questo magnifico posto, lo sostengano nelle forme possibili e magari adottino una di queste meravigliose creature”.
Il rifugio I Miciottoli si trova in via delle Fragole, 26/a a Capezzano di Camaiore. Si può dare un sostegno attraverso donazioni, devolvendo il 5 per mille, con adozioni a distanza e nelle modalità indicate sul sito www.miciottoli.it, attraverso il quale possono essere conosciuti i numerosi ospiti e il particolare sistema di accoglienza di questo rifugio.
Fonte: Comune di Seravezza - Ufficio stampa
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