Arrivano 7 assistenti sociali in più per l'Empolese Valdelsa, stanziati 225mila euro

Alessio Spinelli

Un ulteriore stanziamento economico di 225 mila euro, in aggiunta ai circa 8,8 milioni annui, è stato approvato dall'Unione dei Comuni Empolese Valdelsa in favore della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa. Questo consentirà alla SdS di assumere 7 nuovi assistenti sociali di ruolo. Sono risorse aggiuntive che arrivano da un fondo della finanziaria 2020 e che premiano il lavoro di gruppo dei comuni associati rispetto a quello dei singoli comuni. Si tratta di una decisione che permetterà di avere 32 assistenti sociali sul territorio dei 15 comuni della SdS, avvicinandosi così alla quota minima prevista di 1 ogni 6.500 abitanti.

Un incremento che permetterà alla Società della Salute di ridurre in maniera consistente il ricorso a contratti temporanei di lavoro, rendendo ancora più solido il rapporto tra gli operatori sociali e le famiglie che necessitano di assistenza. A questi 32 assistenti sociali, nel conteggio complessivo, si aggiungono altri 46 assistenti che sono dipendenti dell'Asl o di cooperative per un totale di 78 unità.

Lo stanziamento è stato approvato dal Consiglio dell'Unione dei Comuni Empolese Valdelsa con i voti della maggioranza e della consigliera d'opposizione Beatrice Cioni del gruppo Buongiorno Empoli - Fabrica Comune.

"Il miglioramento del servizio e la riduzione del precariato tra gli assistenti sociali - spiega il presidente della SdS Empolese Valdarno Valdelsa, Alessio Spinelli - sono due obiettivi importantissimi che raggiungeremo grazie a questo stanziamento, utilizzando risorse che non vengono prelevate dai cittadini e che non vengono sottratte ad altri servizi. Mi sembra un risultato estremamente positivo e per questo, forse ingenuamente, pensavo che sarebbe stato condiviso da tutte le forze politiche presenti nel consiglio dell'Unione. Invece devo registrare che anche stavolta l'opposizione di destra ha trovato le scuse più disparate per non votare a favore, adducendo motivi di carattere generale come la contrarietà alla Società della Salute. Mi sembra che ancora in molti non abbiano compreso bene che se, invece che stare insieme in enti più grandi, ritorniamo ad essere dei singoli comuni, i nostri servizi sono destinati inevitabilmente a peggiorare. Sarebbe impossibile per alcune amministrazioni garantire servizi come quelli che la SdS garantisce per 15 comuni e 240 mila persone. Anche le norme previste dallo Stato e applicate dai vari ministeri sono premianti per chi svolge un lavoro di ambito territoriale ottimizzando le risorse. Come singolo comune questo contributo ad esempio non lo avrebbe preso nessuno sul nostro territorio, invece lo abbiamo ottenuto come Unione dei Comuni. La direzione giusta è proprio quella di unire le forze e le risorse per offrire servizi sempre migliori. Proprio come il servizio garantito dalla rete degli assistenti sociali, una rete che amplieremo e qualificheremo ulteriormente grazie a questa scelta".

Fonte: Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa



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