Paralizzata per una rara lesione cranica, i chirurghi pisani la salvano

I chirughi Michele Caniglia, Gaetano Liberti e Bruno Carlo Brevi

Asportata la grande lesione rara e benigna alla base cranica, riscontrata in solo due casi analoghi negli Usa


Un intervento chirurgico multidisciplinare ad alta complessità che ha coinvolto neurochirurghi, neuroradiologi, chirurghi maxillo-facciali, anestesisti della neurorianimazione - oltre a tutte le altre figure sanitarie (infermieri e tecnici) che compongono un’èquipe chirurgica, insieme agli anatomo-patologi e alle altre strutture coinvolte in un intervento di questo tipo – ha restituito in Aoup la piena funzionalità temporomandibolare e neurologica a una paziente che, da circa due mesi, aveva accusato improvvisamente paralisi al volto con forte dolore e deformazione del viso, cefalea acuta e persistente, vertigini e difficoltà nel camminare. Dagli esami strumentali di neuroradiologia (Rmn) era emersa una grande formazione alla base cranica che stava erodendo il pavimento, alterando anche la conformazione della mandibola, e comprometteva gravemente nervi e cervello.

Nel giro di un paio di giorni dalla visita a Pisa la paziente, dopo la pianificazione dell’intervento, effettuata dalla Neurochirurgia (diretta dal dottor Gaetano Liberti, che l’aveva visitata e aveva visionato le immagini radiologiche) insieme alla Neuroradiologia (diretta dal professore Mirco Cosottini) e alla Chirurgia maxillo-facciale (diretta dal dottor Bruno Carlo Brevi), è entrata in sala operatoria e, dopo 4 ore di intervento multidisciplinare e 5 giorni di degenza, è tornata a casa in buone condizioni generali.

Dall’esame istologico della massa asportata effettuato nell’Anatomia patologica 1 (diretta dal professore Antonio Naccarato) è emersa la natura benigna delle lesione, rarissima e la cui asportazione chirurgica risulta riportata finora in letteratura alcuni anni fa solamente in due casi, negli Stati Uniti: alla Mayo Clinic di Rochester in Minnesota e nella neurochirurgia dell’Ospedale universitario di Salt Lake City nello Yutah.

In sala operatoria erano presenti come primo operatore: Gaetano Liberti (neurochirurgo) e Bruno Carlo Brevi (chirurgo maxillo-facciale) e gli aiuti Michele Caniglia (neurochirurgo) e Ugo Amadi (chirurgo maxillo-facciale); Michele Brega e Carla Rocca (anestesisti/rianimatori), Clelia Schiavottiello e Denise Pianu (strumentisti), Rachele Nicolosi e Michele Castagna (infermieri). Nella degenza post-operatoria la paziente è stata ricoverata nella Neurorianimazione diretta dal dottor Sergio Casagli seguita dagli specialisti Antonella Ghetta e Giancarlo Varelli.

Fonte: Aoup - Ufficio stampa

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