La Polizia di Stato continua su tutta la provincia fiorentina il suo contrasto ai reati predatori, caratterizzati soprattutto nelle ultime settimane da una serie di furti a macchia d’olio messi a segno negli esercizi commerciali dopo averne infranto le vetrine.
Nella maggior parte dei casi sono stati registrati magri bottini, ma i danni subiti dai gestori delle attività, costretti talvolta a tirare temporaneamente giù il bandone per ripristinare l’ambiente di lavoro, sono invece stati spesso ingenti.
Dopo l’arresto nei giorni scorsi di due cittadini marocchini, colti sul fatto nel quartiere Isolotto, i Falchi della Squadra Mobile non hanno mollato la presa stretta nelle ultime 48 ore intorno a questo particolarmente tedioso fenomeno.
Il ripetersi infatti di analoghi episodi nel capoluogo toscano non è stato preso sottogamba dagli investigatori di via Zara che per diversi giorni consecutivi sono stati sempre impegnati, dal tramonto all’alba, anche su moto e auto civetta.
Così, mentre le volanti della Questura pattugliavano incessantemente la città, i Falchi hanno approfondito la cosa sotto il tipico punto di vista investigativo della Squadra Mobile: in breve tempo hanno individuato uno scooter rubato a bordo del quale alcuni testimoni avrebbero visto allontanarsi un uomo dai luoghi di alcuni di questi recenti delitti.
La notte scorsa gli agenti hanno battuto tutte le strade cercando in lungo e in largo proprio questo mezzo a due ruote, fino a quando intorno alle 5 della notte scorsa, lo hanno trovato parcheggiato in via Reginaldo Giuliani.
Il tempo di circondare l’area che i nostri poliziotti hanno sorpreso in azione un cittadino marocchino di 39 anni alle prese con la porta a vetri di un bar all’angolo con via Caldieri.
L’uomo avrebbe prima tentato di sfondare la vetrata dell’esercizio con un posacenere, poi, non riuscendo nell’intento, avrebbe a questo punto provato a forzare l’ingresso con un cacciavite. Una volta caduto inevitabilmente nella rete della Squadra Mobile, il 39enne ha infine tentato di saltare in sella all’oramai più che noto scooter, ma si è ritrovato nuovamente alle strette. Per lui sono scattate subito le manette con l’accusa di tentato furto aggravato ma, secondo quanto ricostruito, la stessa persona si sarebbe resa poco prima anche protagonista di un altro colpo, questa volta messo a segno su un camper parcheggiato a Rifredi.
Anche in questo caso non è escluso che i danni materialmente subiti dalla vittima, superino il valore delle cose trafugate alla rinfusa dal mezzo: tra queste, anche un set di racchettoni da spiaggia, a fronte di un finestrino brutalmente forzato.
L’arrestato dovrà naturalmente rispondere anche della ricettazione del ciclomotore rubato, subito restituito al legittimo proprietario, nonché del porto ingiustificato del cacciavite e di un coltello a serramanico che aveva al seguito.
“Fenomeni come questo provocano indubbiamente un diffuso allarme sociale in quanto potenzialmente possono colpire chiunque. Per questo motivo ho dato un forte impulso a tutti i miei agenti, donne e uomini della Polizia di Stato che in questi ultimi giorni hanno lavorato senza sosta per fermare anche questi episodi di microcriminalità urbana”, ha commentato il Questore Maurizio Auriemma. “Alcuni poliziotti, come i nostri Falchi - ha poi proseguito il Questore della provincia di Firenze - lavorano in abiti civili, ma è come se avessero sempre addosso l’uniforme della Polizia di Stato...“
Gli investigatori sono ora a lavoro per verificare eventuali responsabilità dei tre indagati, in merito ad altri analoghi furti e tentati furti avvenuti nelle ultime settimane.
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