In merito alla polemica sul progetto di Voguing, danza Lgbtqia+ al liceo Virgilio di Empoli nelle ore di scienze motorie, interviene anche la Lega di Empoli criticando apertamente l'iniziativa
"E' diventata discriminatoria per gli studenti non disposti a partecipare alle due ore di ballo e scambio dei ruoli con maschi vestiti da femmina e viceversa, i quali però - come ha dichiarato la preside - “potevano anche rimanere in panchina se non se la sentivano”. Assistere alla lezione senza partecipare non è lesivo di un diritto per gli studenti che, come da curricolo ministeriale, hanno diritto a svolgere due ore alla settimana di scienze motorie? Siamo ancora una volta di fronte all’inclusione a senso unico: si rispettano i diritti di alcuni, escludendo quelli di altri, lasciandoli in “panchina” a guardare.
La Sezione Lega di Empoli non ritiene educativa questa scelta e non considera formativo lo svolgimento di tale attività durante l’orario scolastico poiché, se l’attività fosse stata davvero facoltativa e liberamente scelta dagli studenti, doveva essere programmata come attività extracurricolare al di fuori del normale svolgimento dell’orario curriculare.
Nel precedente anno scolastico al ballo di fine anno delle debuttanti presso il Liceo Cicognini di Prato le coppie gay non erano inizialmente state ammesse e si è parlato di discriminazione, quella stessa discriminazione verso chi non vuole piegarsi ad un ‘attività di Voguing proposta presso il Liceo Virgilio di Empoli nelle ore curricolari di scienze motorie, che - come dichiara l’ideatrice del Voguing in Italia Barbara Pedrazzi aka La B. Fujiko - non è un ballo ma uno stile di danza nato all’interno delle comunità gay nere e latine della New York degli anni 70 e 80, che si fa per permettere di entrare in una dimensione in cui stereotipi e imposizioni della vita quotidiana sono sospesi e ci si può liberamente esprimere.
Il Segretario della Lega di Empoli Tiziana Bianconi e il Consigliere Comunale Andrea Picchielli intendono sottolineare che l’impegno per la formazione dei giovani deve essere rivolto verso una scuola veramente libera da qualsiasi imposizione ideologica, dalle violenze e stereotipi di genere, dall’omofobia e trans fobia e da qualsiasi forma di disinformazione.
Commenti omofobici, bullismo e vittimizzazione a causa dell’orientamento sessuale o dell’espressione di genere rappresentano un problema globale e per rendere le scuole più sicure e più inclusive per tutti gli studenti servono insegnanti formati, un curriculum inclusivo e politiche scolastiche protettive e complete contro qualsiasi forma di molestia. La scuola deve saper accogliere, proteggere e soprattutto dare il buon esempio senza mettere in “panchina” nessuno.
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