Un giardino sensoriale al Meyer, inaugurata l'oasi per i piccoli pazienti

Parte del progetto "Il verde che cura" con la supervisione del professor Stefano Mancuso, la giungla verde si trova davanti al reparto di Oncoematologia


Un giardino fiorito davanti al reparto di Oncoematologia. Si chiama "Il verde che cura" il progetto che il Meyer ha inaugurato oggi per i piccoli pazienti che si trovano in ospedale per curare una patologia neoplastica. Lo spazio verde, che si trova proprio davanti a uno dei reparti più delicati del Meyer, è stato realizzato con la consulenza scientifica del Professor Stefano Mancuso dell’Università degli Studi di Firenze e del team di PNAT (Project Nature). Il progetto della Fondazione Meyer è stato supportato da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula, in collaborazione con Fondazione CESVI.

Alla cerimonia, questa mattina, erano presenti Alessandro Benedetti, segretario generale della Fondazione Meyer, Alberto Zanobini, Direttore generale del Meyer, Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, Roberto Vignola, Vice Direttore generale di Fondazione CESVI e il professor Stefano Mancuso, cofondatore e coordinatore scientifico della società Pnat, spin-off dell’Università di Firenze.

Il verde che cura. Il progetto ha previsto la creazione di due grandi spazi verdi, integrati con i preesistenti, per aumentare l’azione benefica che le piante apportano ai piccoli pazienti e ai loro familiari, tranquillizzandoli, migliorandone le capacità di socializzazione, alleviandone lo stress, diminuendo il rischio di depressione e i tempi di degenza. Un’oasi rilassante di benessere a disposizione di tutti e sempre accessibile.

Il giardino sensoriale. La prima terrazza che si incontra uscendo dal reparto è stata riempita di fogliami aromatici e fiori profumati per un effetto immersivo nella natura. Nelle vasche a terra è stata prevista l’introduzione strategica di esemplari con forte presenza olfattiva programmati per apparire in successione nell’arco dell’anno.

Healing garden. Anche la terrazza esterna alle camere di degenza si è trasformata in una giungla verde: affacciandosi alla finestra il panorama sarà ovattato da un filtro di piante. Tra le vasche di diverse dimensioni, alcune sedute permetteranno di immergersi nel verde, circondati da una folta e avvolgente vegetazione.

I beneficiari del progetto. Gli spazi, come detto, potranno essere usufruiti da tutti i piccoli che arrivano al Meyer per essere seguiti dal reparto di Oncoematologia per brevi o lunghe degenze (mediamente 800 l’anno), per accessi in Day Hospital (mediamente 5700 l’anno) e per visite ambulatoriali legate al reparto (mediamente 5000 l’anno). Gli spazi saranno inoltre di aiuto anche ai genitori dei bambini durante i periodi di attesa ma anche, e non meno importante, agli stessi operatori (80 dipendenti circa) che si dedicano quotidianamente alla cura dei bambini.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie a una raccolta fondi attiva da luglio a settembre 2021 su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. In tre mesi, sono stati raccolti 150.000 euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini, imprese della Banca e società del Gruppo Intesa Sanpaolo.

"Uno degli obiettivi della Fondazione Meyer è quello di garantire che i bambini e gli adolescenti che si rivolgono al nostro ospedale per avere una risposta ai loro problemi di salute, possano trovare al Meyer una dimensione che consenta loro di sentirsi a casa e di affrontare al meglio il disagio e le paure che la malattia può portare nella loro quotidianità. Questo progetto, dedicato a un reparto delicato quale è l’Oncoematologia, ha un valore aggiunto: il fatto di aver lavorato in rete con altre eccellenze del territorio per il bene comune", dichiara Gianpaolo Donzelli, Presidente della Fondazione Meyer.

"Gli "healing gardens" o giardini terapeutici sono ormai considerati nella costruzione degli ospedali più avanzati del mondo parte integrante dell’architettura della cura. Il Meyer con questo progetto si vuole porre anche in questo campo al passo con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei nostri piccoli pazienti, delle famiglie e dei nostri operatori”, spiega Alberto Zanobini, Direttore generale del Meyer.

"Siamo davvero orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di un progetto dedicato ai piccoli pazienti del Meyer, una eccellenza nazionale vocata alla salute fisica e alla qualità della vita dei bambini. Con il programma Formula Intesa Sanpaolo riesce a dare efficacia ad iniziative davvero uniche e lodevoli come questa, confermando la vocazione sociale oltre che economica della nostra Banca. Del progetto “Il verde che cura” abbiamo in particolare condiviso l’attenzione al benessere della persona nella sua interezza, che grazie al contatto con la natura beneficia dell’importante potere terapeutico del verde", commenta Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo.

"Il progetto "Il verde che cura" permette di rispondere a bisogni reali di bambini e famiglie migliorandone la qualità della vita durante la degenza ospedaliera, così come del personale sanitario. Questo progetto è la dimostrazione che per dare una risposta alle problematiche sociali territoriali che sia rapida, efficace e al passo con i tempi, il connubio tra i mondi non profit e profit può rappresentare una soluzione vincente in grado di portare risultati concreti", ha aggiunto Roberto Vignola, Vice Direttore generale di Fondazione CESVI.

"Esiste una letteratura scientifica vastissima prodotta negli ultimi 20 anni che dimostra come la sola presenza di piante, addirittura la loro sola vista, sia sufficiente a ridurre la degenza dei pazienti in ospedale e migliorarne significativamente l’umore. Sono molto felice di aver potuto partecipare alla realizzazione del progetto "Il verde che cura". Qualunque cosa possa contribuire a migliorare le condizioni di degenza dei piccoli pazienti del Meyer, dei loro parenti e del personale sanitario, è di fondamentale importanza. Da questo punto di vista sono certo che queste due terrazze verdi dimostreranno presto la loro utilità", ha dichiarato il professor Stefano Mancuso, cofondatore e coordinatore scientifico della società Pnat, spin-off dell’Università di Firenze.

Una FORMULA, tanti progetti


Formula è il programma lanciato ad aprile 2021 da Intesa Sanpaolo, accessibile dalla piattaforma di raccolta fondi For Funding, per promuovere iniziative in tutto il territorio italiano dedicate a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. Intesa Sanpaolo destina al progetto 1,50 euro per molti dei prodotti acquistati dai clienti in modalità online, con il duplice obiettivo di incrementare la raccolta fondi e l’alfabetizzazione digitale della clientela. Le diverse società del gruppo potranno diventare a loro volta contributori. Il crowdfunding è poi aperto a tutti i clienti della banca, che possono donare online e tramite sportello ATM, nonché a contributori non clienti.

La selezione dei progetti territoriali attivi nella sezione Formula di For Funding vede il coinvolgimento delle Direzioni Regionali della Banca, coadiuvate da Fondazione CESVI, un’organizzazione umanitaria indipendente di alto profilo. CESVI supporta Intesa Sanpaolo nell’individuare le migliori progettualità e monitorarne in modo sicuro e trasparente i risultati e l’impatto generato. Il programma si rinnova su base regolare con una serie di progetti a tema Green, Social e Job attivati in tutta Italia e pensati per il sostegno di bambini, giovani, famiglie e anziani in condizioni di fragilità.

Fonte: Ufficio stampa

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