Rapinano ufficio postale a Bagno a Ripoli e scappano in taxi, arrestati

I carabinieri di Firenze Oltrarno hanno eseguito tre misure cautelari per tre persone su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, in merito alla rapina commessa lo scorso 2 agosto presso l’ufficio postale di Bagno a Ripoli.

La banda, composta da un 30enne albanese e due italiani di 46 e 42 anni, secondo quanto ricostruito dai militari del Nucleo Operativo Oltrarno e della Stazione di Bagno a Ripoli, lo scorso 2 agosto si è recata alle poste di Bagno a Ripoli dietro la minaccia dell’uso di un taglierino, la somma di circa 690 euro, per poi dileguarsi.

Due di loro hanno compiuto il colpo, il terzo era a bordo di un taxi a fare il palo, all'insaputa del tassista. Terminata la rapina i due avrebbero raggiunto il terzo compagno e tutti insieme, mantenendo la calma e il rigoroso silenzio per non allarmare il titolare del taxi, hanno fatto rientro a Firenze in zona Beccaria.

Le indagini immediatamente promosse dai militari dell’Arma consentivano di identificare già nelle prime ore uno dei soggetti ritenuti responsabili, sfruttando anche le telecamere di video sorveglianza del Comune di Firenze, dopo aver accertato il taxi utilizzato e ricostruito il percorso fatto per allontanarsi da Bagno a Ripoli.

Nei giorni successivi, a supporto della tesi già avanzata dai militari, il soggetto identificato è stato arrestato in flagranza di reato assieme a un complice dai carabinieri di Bologna Borgo Panigale per una rapina perpetrata, con le stesse modalità, nel comune di Casalecchio di Reno. Partendo da questo evento i militari riuscivano ad acquisire elementi di reità a carico del secondo arrestato dai Carabinieri di Bologna, stesso complice utilizzato anche a Bagno a Ripoli.

Gli interrogatori dei due soggetti permettevano infine di identificare, tramite alcune elementi forniti, il terzo soggetto ritenuto responsabile, che è stato arrestato nel corso di una perquisizione eseguita dai Carabinieri di Bagno a Ripoli lo scorso 15 ottobre quando, entrati in casa per ricercare elementi utili per ricostruire le sue responsabilità in ordine alla rapina, i militari dell’Arma rinvenivano anche un cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente.

Raccolti elementi a carico del gruppo anche per la rapina del 29 luglio scorso presso l’ufficio postale di Impruneta, dove i rapinatori, sempre minacciando i dipendenti con un taglierino, si sarebbero fatti consegnare la somma di 800 euro.

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