La manifestazione di sabato scorso in Empoli mi induce a ulteriori riflessioni e considerazioni. Migliaia di persone hanno riconosciuto e sostenuto la volontà degli organizzatori a continuare e, se necessario, ad esprimere il loro no a impianti che potrebbero essere dannosi per la salute e per l’ambiente in cui si pensa di costruirli. La stampa ha colto, con meraviglia, la novità di questo corteo variopinto, della sua bellezza e della salda determinazione nel difendere il suo territorio di lavoro e di vita. I giornali hanno ricordato anche l’acronimo nimby come per smussare, sminuire quella novità che li aveva colpiti. Nimby vuol dire che si protesta contro opere di interesse pubblico che hanno o potrebbero avere effetti negativi nell’area di residenza. Sabato non è andata così. La mossa, la causa di questa protesta è l’imperizia istituzionale, avere dimenticato che in certi luoghi e per certe decisioni non si può gabellare “per interesse pubblico” come valide proposte che, in questo caso non lo sono.
Il territorio di riferimento di un comune è “sacro” per chi lo amministra, pro tempore, in nome e per conto dei cittadini tutti. Chi si accinge deve averne memoria e lettura dotandosi degli strumenti regolatori e manutentivi: si deve muovere con una cultura ed una cassetta degli attrezzi che nel progredire del tempo e col mutare delle condizioni perde quelli desueti e ne acquisisce di nuovi, anche di diritto europeo.
Oggi, cara sindaca e cari sindaci proteggere e cambiare la vita di ciascuno in meglio vuol dire cambiare la città e la città è prima di tutto il suo territorio, con le sue forme urbane e frazionate, è come un hub and spoke, robusto e delicato, esiste nel suo complesso territorio di riferimento. Lungo lo stradone di Marcignana, nella mente e nel fare dell’ufficio tecnico del comune di Empoli era saputo che ci voleva, con l’insediamento della vetreria Del Vivo, oggi Zignago, una maggiore cautela nel permettere altre presenze. Una sorta di fascia diversa da quella realtà produttiva importante, ma anche ingombrante. Ma essere lungo lo stradone di Marcignana vuol dire essere a tre passi dal centro di Empoli, a tre passi dal Comune. Anche questo spiega le residenze aumentate nelle frazioni contigue: Marcignana, Pagnana, Avane, Ponte a Elsa, Santa Maria… anche oltre il fiume, sulla sua riva destra il vento può andare a rendere omaggio a chi vive ed opera in quella realtà.
Una imperizia che può fermarsi senza danni e senza scorie politiche e sociali. Basta che chi lo può fare, e c’è chi lo può fare, fermi il tutto. A Marcignana oggi Alia con tecnici di pari qualità a quella infinita del prof. Stefano Mancuso, continuerà a dire che questo popolo di migliaia e migliaia di vite, “variopinto e saldo”, ha preso fischi per fiaschi, ha sbagliato termini e parole perché le proposte loro invece sposteranno in avanti la fatica di chi lavora e produce per il bene di tutti.
È possibile che vada così la serata, ma spero di no. Non chiedo di scusarsi a nessuno. So quanto sia difficile la funzione di un sindaco, so che sei a disposizione h24 come nessun’altra figura del territorio che hai in prestito e che per questo è maggiormente tuo, perché di tutti! Non solo uno sbrego nel territorio, in superficie o sotto terra, non potrà mai essere scancellato, né nascosto da nessuna foresta di mancusiana proposta.
Un rendering come questo ha smosso nel profondo. Sono decine e decine di ettari. Un ettaro è 10.000 metri quadri, un campo di calcio, misure consigliate, somma 7.140 metri quadri! Ettaro non dà l’idea, campo di calcio sì, la dà! Ma non basterebbe questo sbrego del territorio. Arriveranno e ripartiranno, centinaia e centinaia di Tir l’anno, portando tonnellate di rifiuti che non saranno solo della nostra area di riferimento, ma neppure quelle del resto della Toscana saranno sufficienti per avviare e mantenere in costante azione il “gassificatore”. Verranno da fuori Regione e da luoghi non virtuosi come il nostro per raccolta differenziata e riciclo.
Per caso parlai di questo con un assessore del nostro Comune ed espressi profondo smarrimento. Mi rispose che il problema traffico in arrivo e in partenza lo preoccupava, anzi non solo lui, ma ne avevano parlato e pensavano di proporre e chiedere un arrivo della merce da riciclare in ferrovia! Ho soprasseduto e pensato che non bastasse una targa ed un ufficio per essere adeguati alla funzione! C’è la preoccupazione del consumo di acqua, di tanta acqua buona per un uso produttivo la cui presenza non è necessaria per Empoli. Tanta acqua che proprio in questo tempo, va rispettata e protetta per chi c’è e per chi verrà!
La nostra sindaca è all’altezza delle sue funzioni sicuramente H24, ormai la città è in via di consolidamento e potenziamento di interventi di riuso urbano e non solo di recupero edilizio, ha portato a termine e in alcuni casi costruito nuove strade per meglio circolare per chi arriva e per chi vive in questa Città e anche in quella frazione, a Marcignana, si è distinta per la sua sensibilità verso la scuola, oggi più bella e accogliente per i bambini. Ma vorrei ricordare la sua determinazione a rimuovere manufatti e presenze pubbliche osannate all’inizio e deprecate con il loro uso.
Ha rottamato con slancio e fanfara al seguito la vasca di piazza della Vittoria con largo consenso dei cittadini. Quella nostra piazza ha ritrovato una sua dignità. Spero che si trattenga e che distrugga “questo gassificatore”, lo rottami come la vasca, fin che è all’attenzione sua e di altri e non lasci a chi verrà il problema di conviverci e di aver trasformato uno spazio significativo nella “Tamburi di… Empoli”. Di questo si preoccupano in primis le mamme coì numerose con i loro bambini per le strade di Empoli sabato scorso.
Una considerazione ultima per i sindaci che hanno fatto sapere che “Vigileremo sull’impianto”. Sarebbe facile far notare loro dove erano (per dire i loro tecnici, vigili ed altro) quando si sversavano cinque milioni di metri cubi di acqua non trattata dai depuratori nell’Usciana, e dove erano quando i loro territori in campagna si coloravano di blu o di altro per fanghi non trattati, e dove erano quando di fronte alla vicenda Keu abbiamo verificato che quello che era stato un passo in avanti nello smaltimento dei fanghi della depurazione era diventato un mezzo per consolidare le tasche e la presenza criminale in terre nostre.
Giusto che vi mettiate a disposizione per cose che accadono intorno a voi e sotto i vostri piedi. Ma non sarete mai in grado di prevenire, stoppare e scancellare chi non ama la nostra terra e i suoi abitanti se non riuscite ad essere riconosciuti come sentinelle pronte ad intervenire. Se volete svoltare nella considerazione e nella fiducia dei cittadini dovete aprire porte e finestre e cassetti a tutti coloro che amano il verde, i fossi ed i fiumi, gli alberi, l’aria e l’acqua e che non sono disponibili a piegare lo sguardo da un’altra parte ed ignorare.
Fermarsi, salutare, oggi a Marcignana i tecnici e quanti con ardore insisteranno; in quella frazione di Empoli stasera potrebbe essere l’inizio di un cammino diverso che potrebbe continuare anche alla cessazione prossima dei vostri 9/10 mandati sindacali su 11.
Varis Rossi, ex sindaco di Empoli
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