Non si era mai confrontata con il pm dopo l'arresto a partire dal 2020. Elona Kalesha, 36enne albanese accusata di aver ucciso i genitori dell'ex fidanzato Shpetim e Teuta Pasho, scomparsi nel 2015, e di aver occultato i cadaveri in delle valigie gettate tra il carcere di Sollicciano e la Fi-Pi-Li.
Nell'interrogatorio di ieri per oltre 7 ore è stata interrogata sia dai sostituti procuratori che dalle parti civili, nell'aula bunker di Santa Verdiana a Firenze. La storia dell'amore con Taulant Pasho è stata ripercorsa dal 2009, nel primo incontro, fino alla convivenza nel 2012 e alla carcerazione dell'uomo nel 2014.
Proprio la zona del ritrovamento delle valigie anni prima è stata oggetto di un messaggio su un muretto 'Ti amo Taulant mi manchi'. "Conoscevo quella zona, è a 10 minuti da casa mia, andavo sempre con i cani", ha spiegato Elona Kalesha.
Poi l'incontro nel giardino di Sollicciano, dove Elona spiega che ci fu il rapporto sessuale che portò al concepimento del figlio che poi abortì. L'uccisione dei coniugi Pasho, secondo l'accusa, fu per impedire di rivelare proprio l'aborto avvenuto a ottobre 2015. "Taulant sapeva", afferma lei, mentre lui nega in aula e dice che non era possibile avere rapporti in carcere.
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