Sorgerà su un’area di 44 ettari l’impianto Alia che da un paio di settimane è divenuto uno dei principali argomenti di discussione sulla scena empolese. E proprio la superficie che andrà ad occupare al Terrafino è un altro degli aspetti importanti che merita un approfondimento, anche perché costituisce un ulteriore spunto per provare a capire gli sviluppi futuri della vicenda.
La questione è quella degli acquisti di questi terreni da privati, versante sul quale Alia ha iniziato da qualche mese a muoversi. L’azienda ha infatti cercato e sta cercando i proprietari della zona per avviare una trattativa di acquisto. Un architetto ed un avvocato stanno seguendo la questione che, in alcuni casi, è già risolta con la vendita già fatta.
Quando la cosa non era ancora diventata di dominio pubblico è facile immaginare che, essendo un terreno agricolo, l’offerta di 10 euro al metro, almeno il doppio del prezzo di mercato, potesse essere allettante (un ettaro sono centomila euro) e quindi abbiamo scoperto che qualcuno ha già messo la propria firma sul compromesso con acconto subito e il saldo al contratto nei primi mesi del 2023.
Un prezzo diventato immodificabile perché l’Agenzia delle Entrate, quando riceve i contratti di compravendita dei terreni, può rettificare il valore perché è sulla base di questo che poi ottiene l’imposta di registro. Quindi, quando ci si allinea su una cifra, l’Agenzia non fa approfondimenti e verifiche perché, se tutti i contratti sono a 10 euro al metro, vuol dire che il valore è quello ed anche a lei conviene non toccarlo. Se invece il valore di uno si alza mette tutti nei guai, motivo per cui l’acquisto viene proposto ad una cifra standard. Da segnalare, aspetto a margine, che anche il canile municipale rientra in questa zona.
Altro aspetto da considerare è quello della classificazione dell’area. A ora è terreno agricolo (e quindi ha un valore) ma, come disse la sindaca Barnini nell’ultima serata al Palazzo delle Esposizioni, dopo la presentazione del progetto verrà fatta domanda di variante urbanistica. Il Comune la analizzerà e deciderà sul passaggio a terreno per servizi a carattere sovracomunale.
A quel punto il valore del terreno aumenterà ed è per questo che ad Alia conviene acquistare ora ad un prezzo che, seppur sia doppio del valore, è comunque vantaggioso rispetto a quello che sarà. E chi non ha venduto o aspetta? La risposta che riceve è facile da immaginare, un 'vedremo come andrà avanti la situazione'. C’è infatti la possibilità di poter avere da parte della Regione la funzione di pubblica utilità e di conseguenza poter espropriare.
Ricapitolando: da una parte Alia sta cercando di comprare anche a prezzi più alti ma sempre più bassi di quelli che saranno ed in tempi veloci, mentre dall’altra un privato può avere convenienza a prendere i soldi ‘maledetti e subito’ (ed oltretutto tanti) piuttosto che, magari, di più in futuro ma chissà quando, con il rischio di un esproprio.
Anche questo della compravendita dei terreni è un aspetto che fa capire come, al di là delle polemiche, il percorso stia andando avanti. Semplice domanda da uomo della strada: un’azienda, che oltretutto ha il controllo pubblico, perché comprerebbe oggi terreni al doppio del prezzo di valore se poi non fosse sicura domani di farci quello per cui compra? Chi ha avuto voglia di leggere fino a qui si dia una risposta.
Marco Mainardi
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